I Vecchi E I Giovani

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I VECCHI E I GIOVANI
Titolo del bellissimo romanzo di L. Pirandello ( più “sostanzioso” del Fu Mattia Pascal), romanzo storico e orgogliosamente “geriatrico”, oggi attuale più che mai sia sul versante politico sia su quello della presenza e utilità sociale dei vecchi, lo si proponga e imponga a scuola (alunni), a una giusta e rispettosa….”distanza”: i vecchi vanno rispettati! Il ministero molto poco “istruizionista” dovrebbe invece recuperarli utilizzandoli e sovrapponendoli a quel personale della scuola purtroppo non sempre idoneo, soprattutto, presidi o dirigenti: più di qualcuno di questi andrebbe “sottolevato” e non per vecchiaia, bensì per oltraggio al pubblico servizio! Per analogia, una battuta di Cosmo Laurentano, protagonista del citato romanzo: “Lui, a Montecitorio, in quel momento? Meglio affogarsi in una fogna” !! Morale della favola>
“Il giovane greco mi chiede cosa significa essere vecchio. Significa, gli dico, che posso abbracciare con lo sguardo la vita di molte persone che ho conosciuto. Significa che auguro a loro, come a me, una vita di trecento anni, per poter abbracciare ancora di più la loro vita, poiché ogni palmo di più che si conosce la rende più stupefacente, più problematica, più ricca di speranze, più penetrante e più inspiegabile”(Elias Canetti) (gimaul)


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