“Il capo perfetto”, un film “perfetto” che coniuga sagacemente l’umorismo al dramma

164

Titolo: Il capo perfetto

Titolo originale: El buen patrón

Regia: Fernando León de Aranoa

Sceneggiatura: Fernando León de Aranoa

Musiche: Zeltia Montes

Produzione Paese: Spagna, 2021

Cast: Javier Bardem, Manolo Solo, Almudena Amor, Maria de Nati, Oscar de la Fuente, Sonia Almarcha, Mara Guil, Celso Bugallo, Fernando Albizu, Tarik Rmili, Rafa Castejón, Daniel Chamorro, Martin Páez, […]

Il capo perfetto, un film spiritoso ma nel contempo drammatico, è diretto dal pluripremiato regista/sceneggiatore Fernando León de Aranoa. In esso si narrano in modo accattivante e coinvolgente le vicende di Julio Blanco (Javier Bardem), proprietario dell’azienda “Blanco Básculas”, produttrice di bilance di precisione e di elevata accuratezza, il quale, in un’assemblea, a tutti i suoi dipendenti comunica con grande soddisfazione e piena ilarità: Abbiamo molte cose da festeggiare, perché, grazie a voi, oggi siamo finalisti per il premio conferito dal governo alle eccellenze imprenditoriali. E, pertanto, richiede da tutti massimo impegno nel lavoro e che ogni cosa funzioni in modo “perfetto” come le bilance che l’azienda produce, in quanto, in un giorno imprecisato ma prossimo, ci sarà la visita della Commissione che supervisionerà l’azienda al fine di assegnare il premio per l’eccellenza aziendale, per il quale sono in concorso altre due aziende selezionate. Il fascino di Julio, la sua manifesta familiarità e la sua ampia disponibilità nei confronti di tutti i suoi dipendenti, e soprattutto nei riguardi del suo direttore di produzione e amico Miralles (Manolo Solo), sembrano non contraddire il “perfetto” svolgimento produttivo dell’azienda. Tuttavia, la perfezione è soggetta all’incertezza  e non è un caso che Julio, quando incomincia a capire che non sempre le cose vanno per il verso giusto, e dato che è un momento delicato, … quando arriva la commissione, non ci daranno il premio, si rifà al principio quantistico di indeterminazione di Werner Heisenberg, secondo il quale se, in un sistema (fisico), si misurano contemporaneamente due grandezze (coniugate), il valore di ognuna di esse sarà caratterizzato da incertezza. Julio, pertanto, trova la soluzione sostenendo che a volte bisogna truccare la bilancia per trovare l’equilibrio. Sarebbe il colmo per un’azienda che produce bilance di precisione la mancanza di precisione, ovviamente. E dato che siamo entrati, per suggerimento dello stesso protagonista, nel campo della fisica quantistica, citare il premio Nobel per la fisica Eugene Wigner, vien da sé in quanto la sua teoria, in parole semplici, sancisce che le menti umane, e quindi la coscienza, determinano l’esistenza. Ed è anche questo riferimento che rende questo film imperdibile in quanto fa riflettere su come va il mondo.

La singolare sceneggiatura di Il capo perfetto, scritta dal regista Fernando León de Aranoa, fa uso di una grammatica cinematografica peculiare, ricca di dettagli, di sottigliezze, di avvenimenti apparentemente casuali e di complessi riferimenti scientifici, attraverso cui costruisce le emozioni e gli stati psicologici dei personaggi che vengono captati all’istante dallo spettatore indotto ad metabolizzarli e a riflettere. Inoltre, attraverso ogni immagine e ogni dialogo che straripano di intrinseci e umani significati, lo svolgimento filmico riesce a palesare una potenza drammatica che si combina magnificamente con la vena umoristica, talvolta bizzarra, che caratterizza senza sosta l’intrigante narrazione. E in tutto questo primeggia l’eccellente interpretazione di Bardem che, in modo esemplare, unico e con precisa e accurata naturalezza, riesce a costruire un’intima miscela eterogenea di gentilezza e scortesia che il suo innato fascino perfetto(!) e la sua indubbia bravura fanno accettare e giustificare senza  dubbio alcuno.

Il capo perfetto è un film da non perdere che coniuga sagacemente l’umorismo al dramma perché oltre a divertire lo spettatore affronta in modo accurato l’annoso problema del rapporto padrone/dipendente e il problema etico dell’essere e del dovere essere, ovvero la differenziazione e la separazione tra ciò che è e ciò che deve essere.

Il film, presentato in anteprima al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián 2021, ha ottenuto 17 nomination per il Premio Goya 2022, e rappresenterà la Spagna alla 94^ edizione dei Premi Oscar.

Filmografia

Familia (1996), Barrio (1998), Caminantes (2001), I lunedì al sole (2002), Princesas (2005), Invisibles (2007), Amador (2010), Perfect Day (2015), Escobar – Il fascino del male (2017).

Francesco Giuliano


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteLatina, aggredisce un ragazzo per futili motivi: arrestato un ragazzo Rom
Articolo successivoFrosinone, senza fissa dimora commette effrazione in una società: denunciata una 36enne
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).