Ha 61 anni ed è di origine polacca la donna finita sotto processo presso il tribunale di Latina per aver lasciato morire il marito. Secondo l’accusa, infatti, la straniera avrebbe volontariamente fatto morire il marito malato di cancro non facendolo curare; nel frattempo avrebbe anche fatto molti prelievi dal conto correnti di lui così, una volta morto, i figli avuti dal precedente matrimonio non avrebbero potuto reclamare nulla.

La donna è comparsa davanti alla Corte di assise di Latina per rispondere di fatti relativi al periodo compreso tra la fine del 2018 e marzo 2019, quando il marito, di Terracina, è deceduto non senza avere prima denunciato la donna, sua seconda moglie e dalla quale ha avuto una figlia.

Stando alla tesi dell’accusa la donna avrebbe nascosto al marito la grave patologia dalla quale era affetto, ovvero un tumore, e lo avrebbe indotto a curarsi con farmaci alternativi, col risultato che le sue condizioni di salute peggiorassero anziché migliorare… Secondo gli elementi raccolti dall’accusa e quelli forniti dai figli del primo matrimonio della vittima – due maschi e una femmina – la donna si sarebbe rivolta a un professore di Perugia per far curare il marito. Il medico gli avrebbe prescritto sostanze non riconosciute e non adatte alla cura dei tumori, ritrovati di erboristeria e prodotti simili. Scoperta la verità i tre figli, che non vivevano con l’uomo, lo hanno portato all’Ifo, l’istituto per la cura dei tumori dell’ospedale Regina Elena di Roma, presso il quale l’uomo aveva iniziato una terapia medica. Era però ormai troppo tardi… Prima di morire, però, aveva provveduto a denunciare la donna, come detto.

In aula sono stati ascoltati i tre figli ella vittima che hanno confermato la ricostruzione che inchioderebbe la straniera. I familiari si sono costituiti parte civile nel procedimento che è stato poi aggiornato al 13 giugno prossimo quando in aula verranno ascoltati altri testimoni.


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