“La battaglia dell’acqua pubblica”

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TERRACINA – Anche nella giornata odierna il bollettino di guerra sull’abbassamento della pressione dell’acqua o della sua totale sospensione per lavori in corso, segna un rosso che sta diventando “operazione” da non credere.

I Comuni a secco d’acqua sono oggi: Terracina, Fondi, Gaeta, Santi Cosma e Damiano, Castelforte, Formia, Minturno, Roccagorga, Spigno, Maenza.

Al di là delle motivazioni che inducono il Gestore a mettere mano alla manutenzione e alle strategie operative sugli impianti, francamente i guasti o la mancanza di acqua ci sembrano troppi e tutti raggruppati nel breve periodo.

Non possiamo che notare rispetto agli anni passati, che le criticità sono notevolmente aumentate, e sono troppe anche per un’estate poco piovosa.

In subordine si può pensare che oggi il Gestore comunicata in maniera irreprensibile tali criticità e forse ieri se le teneva opportunisticamente come statistica interna.

Su quello che sta accadendo, abbiamo poi letto il documento diramato dalla Società Acqualatina e dobbiamo dire che era forse un tantino “torbido”.

Per rimanere in tema.

Non vorremmo che tali accadimenti fossero da collegarsi alla “rivolta” dei nuovi governi locali eletti a giugno scorso e di alcune amministrazioni di “sinistra”, che senza un piano fattibile e soprattutto senza un centesimo, vorrebbero riportare la gestione dell’acqua sotto il loro “rubinetto” esclusivo.

Senza sapere o scientificamente dimenticando che la società Acqualatina è già pubblica, avendo i comuni dell’Ato4 la maggioranza delle azioni.

Se poi la vogliamo spostare sul lato prettamente politico, gli amministratori di sinistra e oggi alcuni anche del centro destra e dei movimenti civici, dovrebbero sapere (o forse lo sanno bene) che la “liberalizzazione dell’acqua” giunse dalla illuminata legge Galli.

Il governo nazionale in carica dell’epoca era presieduto da Prodi e tale legge di riassetto del settore fu immediatamente accolta dal presidente della Regione Lazio Piero Badaloni, con il sostegno anche dei Verdi e di Rifondazione Comunista.

Tanto per capirci.

L’acqua è, dunque, già pubblica da decenni e la politica e i politicanti populisti di ieri, oggi e domani se ne devono fare una ragione.

Mentre Acqualatina deve agire con estrema velocità e professionalità eliminando il grave disservizio che negli ultimi tempi sta vedendo troppe città turistiche della nostra provincia a secco del prezioso liquido.

Con danni enormi alle attività commerciali e forti disagi per i cittadini.

Gina Cetrone

Movimento politico Sì Cambia


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