L’angolo delle curiosità religiose

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Mi interessa la religione solo perché alcune chiese mi sembrano posti dove si può parlare di certe cose. Che senso ha la nostra vita? Crediamo in qualcosa di più grande di noi? (David Foster Wallace)

La solitudine nel deserto biblico ha affascinato la letteratura, come nel Piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, la mistica, come i Padri del deserto o Charles de Foucauld e persino la musica come i Déserts di Edgar Varèse.

Dalla splendida città mesopotamica di Ur Abramo, progenitore ideale delle tre religioni monoteistiche,  partì per un avventuroso percorso lungo le piste del deserto («senza sapere dove andava» come suggerisce la Lettera agli Ebrei) per approdare nella terra di Canaan, fino alla morte e alla sepoltura nella grotta di Macpelah. Questa vicenda narrata nei capitoli 11, 15 della Genesi, parla anche della moglie Sara, della schiava Agar, del nipote Lot, dei due figli Ismaele e Isacco, fino alla nuora Rebecca.

Baal “il principe” Beelzebul è la divinità indigena cananea trasformata popolarmente nel «principe dei demoni».

Nei primi 11 capitoli del libro della Genesi, adam ricorre quarantasei volte. Il termine è il nome proprio del primo uomo Adamo, ed è quell’umanità che tutti ci accomuna, il nostro padre e i nostri figli.

L’intero Nuovo Testamento è formato da 138.000 parole greche che compongono i ventisette scritti “canonici” del cristianesimo (i Vangeli invece assommano 64,327 parole). Nel Nuovo Testamento il vocabolo Vangelo risuona 76 volte e 60 volte nelle sole Lettere di san Paolo, seguite da Marco, che usa il termine 8 volte, mentre è assente in Luca e Giovanni. Il verbo verbalizzare ricorre per 54 volte.

Il Vangelo di Marco, scritto con un taglio secco e schematico,  è composto di 11.229 parole greche. L’evangelista, che usa un lessico di soli 1345 vocaboli, dà rilievo a 16 miracoli. Nel suo racconto apparentemente semplificato ci sono pennellate pittoresche che sorprendono e spezzano la piattezza stilistica del dettato.

Il Vangelo di Matteo è composto di 18.278 parole greche, distribuite in 1070 versetti e 28 capitoli. Il lessico del testo evangelico è ricco ed è fatto di 1691 vocaboli (151 sono solo suoi in tutto il Nuovo Testamento) e comprende persino giochi di parole e termini sofisticati greci

Il Vangelo di Luca è il più lungo dei quattro ed è composto di 19.404 parole e 1151 versetti, il più ricco a livello di vocaboli.

Il quarto Vangelo di Giovanni, il più grandioso e potente a livello teologico, è composto di 15.416 parole greche e 879 versetti (il terzo per lunghezza dopo Luca e Matteo). L’evangelista usa un vocabolario esiguo composto da soli 1011 termini diversi. 

I manoscritti di Qumran, legati alla comunità giudaica sul Mar Morto sono stati scoperti a partire dal 1947

Nel luglio del 1969 il pontefice Paolo VI affidò agli astronauti americani Neil Armostrong ed Edward Aldrin il testo del Salmo 8 perché durante la loro impresa fosse consegnato alle sabbie lunari e agli spazi siderali.

Tertulliano, il cristiano cartaginese, è stato il primo commentatore del Padre nostro con la sua De oratione Domini scritta alla fine del II secolo. Questa preghiera, insegnata da Gesù ai suoi discepoli, è considerata il Breviarum totius evangelii.

BUON NATALE A TUTTI

 

 

 


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