“L’Effetto alone” e il governo Draghi in un sistema politico complesso

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In pedagogia ci sono diversi effetti che vale la pena di utilizzare al fine di dare elementi di indagine sulla situazione politica venutasi a creare in Italia dopo la caduta del Governo detto Conte2. Tra essi si prendono in considerazione l’effetto alone, l’effetto stereotipia e l’effetto pigmalione.

L’effetto alone è stato chiamato così dallo psicologo Edward Thorndike (1920) assumendo come figurazione l’aureola che si osserva intorno a una sorgente di luce e che è stata posta, in campo religioso, sulla testa dei santi per mettere in evidenza la venerabilità. L’effetto alone, in campo scolastico, è inteso come un’alterazione conoscitiva che trasmette al docente, in seguito ad un’impressione positiva o negativa di un singolo tratto di uno studente,  una valutazione favorevole su altri tratti di costui non collegati al primo. In sostanza, la valutazione positiva o negativa di un singolo elemento di uno studente incide sulla valutazione positiva o negativa di altri elementi, influenzando così il giudizio finale, che in ogni caso è invalidante nei confronti di quello studente perché la sua personalità (o la sua competenza) non viene valutata in maniera effettivamente oggettiva. Anche lo spirito attraente dello studente può generare l’effetto alone. Per estensione, l’effetto alone può essere prodotto anche su ognuno di noi da un’altra persona soprattutto se quella persona è famosa, come lo può essere uno scienziato, uno scrittore, un giornalista, un tecnico, o anche un politico. Il famoso detto latino di origine medievale “vox populi, vox dei”, associato ad un tale personaggio inoltre potrebbe creare su ciascuno di noi l’effetto alone, che da taluni politici è usato a proprio vantaggio quando cercano di apparire ipocritamente cordiali e aperti nascondendo così la loro naturale indole.

L’effetto stereotipia (lo stereotipo individuale, in psicologia, corrisponde ad un’opinione prestabilita, diffusa e generica che si ripete meccanicamente sulle persone), invece, dipende dal giudizio rigido che un docente ha nei confronti di uno studente e che esso ritiene – sbagliando – immodificabile anche adottando delle strategie didattiche particolari. Ed è questo stesso effetto che si verifica nelle persone che si fanno un’opinone su un’altra persona come, ad esempio, su un uomo politico, o su un partito politico..

L’effetto pigmalione (dall’antico mito greco in cui si narra che lo scultore Pigmalione scolpì una statua tanto bella che se innamorò. Spinto da questa travolgente passione, supplicò la dea Afrodite affinché desse alla statua sembianze umane in modo da poterla sposare). è una forma di suggestione psicologica per cui le persone tendono a conformarsi all’opinione che altri individui hanno di loro, qualunque essa sia, positiva o negativa. In concreto, se un docente crede che uno studente sia poco dotato lo tratterà involontariamente diversamente di come tratta gli altri. Lo studente interiorizzerà tale trattamento e interagirà di conseguenza divenendo nel tempo proprio come il docente lo ha trattato. Parimenti, se un politico considera un potenziale elettore stupido lo tratterà involontariamente come tale e col tempo l’elettore si conformerà ad un comportamento pari a quello di uno stupido.

Passando dal mondo pedagogico per estrapolazione a quello socio-politico, nihil obstat che questi effetti si potrebbero manifestare nella psiche umana anche in assenza di un rapporto diretto tra vari politici di convinzioni diverse e tra politici ed elettori.

Tenendo conto di queste considerazioni il primo ministro Draghi si trova ad operare in un governo sostenuto, come si sa, da un ampio spettro composito di partiti politici diversi e, quindi, da politici sia di destra che di sinistra, la cui visione della società è diametralmente opposta. Un governo di tal natura si potrebbe perciò considerare come un sistema complesso, pari a quello definito dalla fisica moderna. Un sistema che è costituito da diversi sistemi interagenti o sottosistemi (che nella fattispecie sono i partiti politici), variabili nella loro evoluzione temporale, che si influenzano reciprocamente, per cui la conoscenza singola di ciascuno di essi non permette di stabilire l’evoluzione complessiva del sistema. Un sistema complesso è, in sostanza, caratterizzato da un gran numero di variabili e i comportamenti rilevabili dipendono soprattutto dal modo in cui i sottosistemi si organizzano e interagiscono tra loro. In definitiva, il governo attuale è un sistema dinamico che presenta una dipendenza esponenzialmente sensibile alle condizioni iniziali e, quindi, può avere una transizione al caos, così come esplicita la relativa teoria. E la presenza di caos esclude effettivamente il determinismo, cioè il rapporto causa-effetto secondo cui alla causa di un dato fenomeno deve seguire l’effetto.

Il filosofo e sociologo francese Edgar Morin (E. Nahoum, 1921) sostiene che “La complessità è una parola problema e non una parola soluzione”. Infatti, più grande sarà la quantità e la varietà delle relazioni non lineari fra gli elementi del sistema, più grande sarà la sua complessità. E tale complessità non farà altro che fare aumentare il livello problematico rendendo impossibili le soluzioni.

Per evitare questa complessità che non ammette soluzioni, allora, appare necessario che il capo del governo adotti tutte le strategie necessarie al fine di raggiungere gli obiettivi per i quali questo governo è stato istituito: la vaccinazione antiCovid-19 e la realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per accedere ai relativi fondi europei della Next Generation Eu.

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).