Leotta, Antoci e Tassi salite sui carri allegorici del sorriso

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Arlecchino servo di due padroni si sarebbe nascosto per la vergogna. Perché in quanto a originalità i tre consiglieri Nino Leotta (Lbc), Salvatore Antoci e Olivier Tassi (gruppo misto, ma ex Lbc) hanno battuto ogni maschera, dato il periodo carnevalesco. Il trio si è fatto portavoce di istituire l’obbligo del sorriso per i dipendenti comunali, tant’è che la loro proposta sarà avanzata in assise comunale, una sollecitazione che odora di 1° aprile, ma che lascia esterrefatti perché proviene direttamente da figure istituzionali e soprattutto non ha nulla di divertente. A parte che il sorriso non costa e ognuno dovrebbe provare a fare il solletico alla vita quando la stessa non ci sorride, restiamo basiti che si possa chiedere di discutere nella massima espressione istituzionale comunale una siffatta proposta, che dovrebbe essere investita invece di altri punti vitali per la sopravvivenza della città (sì, sopravvivenza). Certo, proprio oggi a Carnevale tornano i carri allegorici nel capoluogo dopo due anni di assenza e forse l’iniziativa dei tre consiglieri si sposa celebrando il ritorno a una delle feste tradizionalmente più trasgressive. Abbracciando appieno il grottesco e il bizzarro, chiediamo ai tre solerti e attivi consiglieri di salire su un carro e di dare il buon esempio scintillando sorrisi al popolo festante. Invece se non si sono dati già una risposta sul perché i dipendenti non sorridano, si domandino magari se la causa non  siano proprio loro. Ma per fortuna il senso del ridicolo non ha odore.


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