LATINA- Persino Odìsseo ne fu ammaliato, bagnandosi nelle stesse acque.
La Maga è lì in quel Circeo che amiamo, fatto di vicoli agrumati, sole clemente ed il mare salino. Il mio posto del cuore è l’Hotel “Maga Circe”, a due passi dal porto di San Felice.
Ad accoglierti c’è l’immancabile Remo che, insieme alla moglie Lucia e alla figlia Antonella, è custode di una Storia antica. Una Storia fatta d’amore per il mare ed il viaggio, al pari di Odìsseo.
Il “Maga Circe” è l’eleganza discreta, mai pacchiana, semplice come soltanto le cose d’un tempo sanno essere. Come è noto non sono un grande sportivo. Diciamo pure che non sono uno sportivo, al netto degli aggettivi. Tuttavia, se l’incessante passeggio fra l’ineguagliabile piscina d’acqua di mare e la spiaggetta adiacente fosse considerata una disciplina olimpica, io ne sarei campione indiscusso.
Una volta in spiaggia amo sostare in un muretto scoglioso, facendomi accarezzare il volto dalle onde che, benevole, attenuano l’ora più calda.
Poi, verso l’ora di pranzo, mangiare in un pergolato dal quale puoi vedere, in lontananza, le isole ponziane. Il cappello di Panama, un bicchiere d’acqua fresca con del limone spremuto e poi, via, ancora il mare.
Il tramonto, al Maga, è uno spettacolo misterioso e struggente. Quando il sole, cioè, giocando a nascondino con il Monte Circeo, lentamente scompare. E tu se lì, nella magnifica piscina d’acqua marina, testimone oculare di una meraviglia.
Auguro al Signor Remo, alla figlia Antonella e a tutti noi, amanti appassionati del Maga, di potere presto inaugurare la stagione estiva.
Di poterci regalare, cioè, le carezze e le cure di cui soltanto il mare, il nostro mare, è capace
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