Lina Sette Bellezze

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LATINA- Quegli occhiali bianchi erano un amuleto. Li vide per la prima volta nella storica ottica “Vasari” di Roma. Ne ordinò cinquemila paia: “Era l’ordine minimo, li pagai a rate. Solari, balneari, regalano subito un clima di festa. Fanno parte del mio arredamento personale”.

Enrico Job, grande scenografo teatrale nonché suo marito per 44 anni, si occupò dell’arredamento dello splendido attico con affaccio su Piazza del Popolo: quattro piani di libri, stoffe e bellezza. La Wertmuller vide quella casa e se ne innamorò tanto da lasciare un assegno di 3 milioni al vecchio proprietario. Il marito, impegnato con Luca Ronconi in teatro, appena seppe della pazzia già consumata s’arrabbiò, ma si dovette presto arrendere di fronte alla meraviglia di quella casa con vista sul Pincio.

“Sono stata cacciata da undici scuole. Sul set comando io. Devi importi. Grido e picchio”. Ne seppe qualcosa Luciano De Crescenzo che, impegnato a girare con Sophia Loren ” Sabato, domenica e lunedì”, gesticolava talmente tanto con il dito indice che la Wertmuller glielo azzannò.

Quando una giornalista del quotidiano “La Stampa” le chiese se preferiva declinare al maschile o al femminile il suo ruolo di regista rispose secca: “Regista, sceneggiatore, scrittore. Il sesso non conta. Conta soltanto il carattere”. La giornalista prova ad insistere:” Spesso per le donne è più difficile: e se una non ha il carattere?”. Laconica: “Lo trova e poi lo usa. Guardi che è molto semplice, ad esempio, dare un calcio alle palle ad un uomo”.

Oltre il carattere, l’ironia ed il carisma. Fu la prima donna ad essere nominata all’Oscar, nel 1977, con il film “Pasqualino sette bellezze”. Marcello Mastroianni, incontrandola a Piazza del Popolo, le disse: “Ho letto che hanno candidato una certa Wertmuller all’Oscar, non puoi essere tu!”. Era lei. Lei che fu aiuto regia di Federico Fellini in film epici come “La dolce vita” ed “Otto e Mezzo”.

Lei che nella vita ha fatto di tutto: televisione, teatro, incursioni varie nel mondo della lirica e dell’editoria. Amava moltissimo il sud, da cui proveniva la famiglia paterna, ed aveva un rapporto speciale con Napoli, Sorrento e la Costiera Amalfitana. Nel 2015 le viene conferita la cittadinanza onoraria di Napoli e del Comune di Minori.

Nel 2020 arriva l’Oscar onorario alla carriera, annunciato da Sophia Loren e da Isabella Rossellini, vestita di viola. “La prossima volta che ti vesti di viola ti spoglio”, le disse lei con un filo di voce.

Quando Woody Allen la chiamò per un cameo nel film “Io e Annie”, lei gli spedì un paio di occhiali bianchi, scrivendogli: “Puoi metterci dietro chi ti pare”.

Libera, anticonformista, per certi aspetti allegramente anarchica fu socialista, tant’è che nel 1984 il Segretario del Psi Bettino Craxi la nominò nell’Assemblea Nazionale del partito.

Lina Wertmuller è stata un piccolo, grande “Gianburrasca” della cultura italiana. Mancheranno la sua libertà e fantasia nel grigio clima di questa Italia.

Hotel Ergife, Roma, Assemblea Nazionale del Partito Socialista Italiano, 1984. Lina Wertmuller stringe la mano al Segretario Bettino Craxi . A destra si vede il regista Francesco Rosi

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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.