Porte aperte al patrimonio culturale vivente europeo per tutto il mese di novembre

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Fino a tutto novembre sarà possibile in tutta Europa accedere più facilmente al grande “Patrimonio culturale vivente” europeo durante le Giornate europee del Patrimonio, un’iniziativa europea con un ricco calendario (decine di migliaia) di eventi culturali, mostre, spettacoli artistici, seminari interattivi, conferenze e visite guidate reperibili sul sito di “European heritage days” che mirano a valorizzare tradizioni, conoscenze e competenze culturali in tutta Europa.

Sabato 23 e domenica 24 settembre sono tornate le GEP – Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa, promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea e coordinata per l’Italia dal Ministero della Cultura.

Il tema dell’edizione 2023 è “Patrimonio In Vita” ed è la traduzione di “Living Heritage”, lo slogan scelto dal Consiglio d’Europa e condiviso dagli Stati aderenti alla manifestazione. E’ un invito a riflettere insieme sul valore culturale di conoscenze, tradizioni, pratiche e modi di vivere ereditati dalle generazioni passate e ancora oggi utili a comprendere il presente e pianificare il futuro.

Nelle due giornate ci sono state visite guidate, aperture straordinarie, convegni e altre iniziative nei musei e nei luoghi della cultura pubblici e privati presenti su tutto il territorio nazionale.

Il patrimonio vivente è il tema paneuropeo delle Giornate europee del patrimonio 2023. Decine di migliaia di eventi che si svolgeranno in 48 paesi partecipanti e mostreranno la vivacità, la diversità e il significato delle tradizioni culturali, delle conoscenze e delle competenze in Europa.

Organizzate congiuntamente dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione europea dal 1999, le Giornate europee del patrimonio celebrano la ricchezza e la diversità del patrimonio culturale europeo, promuovendo il dialogo, l’inclusione e la cooperazione transfrontaliera.

Migliaia di monumenti e luoghi notevoli, spesso inaccessibili al pubblico durante l’anno, apriranno le porte ai visitatori fino a novembre. Sarà tutto incentrato sul tema del “patrimonio vivente”. Eventi culturali, mostre, esibizioni artistiche, laboratori interattivi sull’artigianato tradizionale, conferenze e visite guidate per persone di ogni età e provenienza mostreranno l’importanza e il contributo continuo delle tradizioni e delle competenze culturali alle nostre società.

“Le Giornate europee del patrimonio tradizionalmente servono a ricordare il valore e l’importanza del nostro patrimonio culturale comune, gli aspetti tangibili e intangibili della nostra identità”, ha dichiarato la Segretaria generale Marija Pejčinović Burić. Accogliendo il nostro diverso patrimonio vivente, rafforziamo il senso di unità e arricchiamo la comprensione collettiva della grande ricchezza culturale dell’Europa”. Il tema di quest’anno offre un senso di continuità, con una varietà di competenze, mestieri e professioni che ci permettono di preservare una testimonianza da salvaguardare per le generazioni future”.

All’iniziativa, come ormai tradizione, aderiscono anche moltissimi luoghi della cultura non statali, tra cui musei civici, comuni, gallerie, fondazioni e associazioni private, costruendo un’offerta culturale estremamente variegata, con un calendario che spesso si avvicina al migliaio di eventi.

Alla Pinacoteca di Brera le visite condotte dai restauratori focalizzeranno l’attenzione sui segreti svelati dai restauri e in particolare sul rapporto tra tecnica pittorica e conservazione di un capolavoro della galleria.

La Direzione regionale musei della Toscana ha presentato per questa nuova edizione oltre 50 appuntamenti nei suoi musei e luoghi della cultura presenti su tutto il territorio che compongono un articolato programma di incontri, presentazioni, mostre e visite guidate tematiche insieme ai tanti altri luoghi della cultura non statali che hanno aderito con moltissime proposte, contribuendo a realizzare un racconto corale che promuove e valorizza la ricchezza culturale trasversale presente sia nei grandi musei sia nei siti di eccellenza meno conosciuti distribuiti in ogni provincia.

In un contesto dominato dagli scontri di cultura e differenze come la Guerra di Ucraina e di Palestina, puntare sulla conoscenza della diversità culturale e della sua preservazione rappresenta un tratto distintivo dell’identità europea ed al tempo stesso è una scelta positiva per altre identità nazionali il cui sviluppo è spesso pregiudicato anche da ataviche divergenze ideologiche.

Sorprende quindi che la Strategia europea della Cultura non figuri direttamente fra le priorità politiche dell’UE per il 2019-2024 al fianco dei grandi temi dell’ambiente, transizione digitale, promozione dello stile di vita e lotta per la democrazia, seppure essa viva nelle pieghe delle altre aree di azione. L’auspicio è che anche la promozione della Cultura trovi sempre più affermazione come leva identitaria che proprio nella pluralità veda la sua reale forza aggregante.

Alessandra Trotta

(Giornalista e scrittrice)


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