Sono di parte, lo devo premettere. Dalla parte di Vincenzo Zaccheo,
naturalmente.
Ricordo come fosse ieri quella campagna elettorale per le regionali.
Stefano Galetto era il nostro candidato a via della Pisana. Il point
elettorale era in un minuscolo negozio accanto a Palazzo Key, lì dove
c’era una vecchia sede di Alleanza Nazionale.
Fu una campagna frenetica, difficilissima, all’ultimo voto. Un po’
perché Renata Polverini sembrava sfavorita. Il Pdl non riuscì a
presentare la lista, a Roma. Furono decisive le province , in modo
particolare Latina.
Ricordo una cena. Seduti al tavolo Polverini, Stefano Cetica e
l’allora Sindaco Zaccheo. La Polverini domanda a Zaccheo : “Vincè, a
Latina quanti voti prendiamo?”. Lui, senza scomporsi : “Prendiamo il
70%”. Giù risate. Le capacità di mobilitazione di Zac le conoscevano
tutti, a Roma. Latina, infatti, faceva sempre scattare il premio di
maggioranza consentendo così alla destra di avere la maggioranza in
Parlamento. Lo stesso Zaccheo fu il parlamentare più votato di Italia.
Tuttavia, quel 70% aveva un leggero retrogusto di tracotanza. Aveva
ragione lui, invece. Il centrodestra, Renata Polverini presero il 70%
dei consensi a Latina.
Il Pdl era una polveriera pronta ad esplodere: Stefano Galetto è il
più votato. Tutti sanno che il risultato è il suo, è del Sindaco
Zaccheo. Egli allora appare come il dominus del centro-destra. Nel
frattempo, a Roma, Fini e Berlusconi litigano discutono ( che fai, mi
cacci?) ed alla fine rompono. Gli uomini di Fini nel Pdl non sono
graditi. Il Senatore Claudio Fazzone, uscito malconcio da quelle
consultazioni elettorali, non vede l’ora di far fuori Zaccheo.
Il pretesto glielo serve “Striscia la Notizia”, il tg satirico creato
da Antonio Ricci. Trasmettono un fuori onda di Zaccheo che,
avvicinatosi alla Polverini, le sussurra in un orecchio :”Non ti
dimenticare delle mie figlie”.
I giornali ed i settimanali di proprietà della famiglia Berlusconi,
guarda caso, rilanciano la notizia. Forza Italia, dunque, insieme al
Partito Democratico si recano da un notaio. Dimettendosi in massa
provocano lo scioglimento del Consiglio Comunale. Zaccheo non è più
Sindaco. A Latina arriverà un commissario prefettizio non sconosciuto
agli ambienti fondani, il Dott. Nardone.
I social media scaricano fucilate d’odio nei riguardi delle figlie di
Zaccheo, Valentina e Martina. La prima, laureata con 110 e lode, già
lavorava come avvocato, la seconda stava terminando gli studi.
Nessuna raccomandazione fu chiesta. Lo attestò già nel 2010 una
consulenza di parte. Oggi arriva la sentenza di primo grado a
confermare che quel video fu manipolato, che la frase sulle figlie
semplicemente non è mai esistita. Una patacca, insomma.
Una patacca, ahimè, che ha cambiato le sorti di questa città. La
responsabilità maggiore non è certo da attribuirsi a quella parte del
centrodestra che recitò il ruolo del sicario. Il loro progetto era
molto chiaro, chirurgicamente escogitato: far fuori un Sindaco
ingombrante, capace, autorevole e con molto consenso, per gestire in
proprio la città. Venne così l’epoca Di Giorgi conclusasi come sapete,
del resto. Con una sfiducia, stavolta votata nell’Aula del Consiglio,
mentre di Latina rimanevano soltanto macerie. Forza Italia, infatti,
aveva gestito la pratica urbanistica grazie anche a degli esperti di
comprovato conflitto d’interesse. Costruttori e consiglieri. I
fratelli Cirilli si occupavano di verde, di cooperative e quant’altro.
No, loro hanno raggiunto il loro obiettivo malgrado siano finiti male
per la incapacità dimostrata di fare la o con il bicchiere.
La responsabilità è tutta in capo al centrosinistra, ai miei amici e
compagni del Pd. Insomma, l’incapacità di pre vedere, di leggere quel
che sarebbe accaduto se a Zac fossero seguiti i suoi pugnalatori va
attribuita o ad una totale incompatibilità con l’arte della Politica,
o ad una consapevolezza pelosa dell’epilogo. Personalmente propendo
per una miscellanea di entrambe le eventualità.
Ora che il gruppo R.T.I è stato condannato a risarcire il Sindaco
Zaccheo, ora che un punto di certezza può segnare questo capitolo
oscuro e criminale della nostra storia cittadina, occorre fermarsi un
attimo.
Fermarsi per capire, analizzare, studiare quel che è accaduto e quel
che dovrà accadere nel prossimo futuro.
Non mi stupisce il silenzio pavido e vigliacco dei piccoli ometti che
giocano all’allegro politico, qui a Latina. Vorrei dire al mio amico
Vincenzo che non è a loro, a questo sottoprodotto di ceto politico che
occorre guardare . Bisogna, invece, rivolgersi ai latinensi. Ai
cittadini, non ai partiti. Agli studenti, non ai giovani
politicizzati. Ai professionisti. Agli imprenditori. Agli agricoltori.
Alle tante persone, cioè, che affollano i mercati le piazze le strade
e i borghi di questa città.
Li attraversano, questi luoghi, senza viverli.
Ecco, una proposta politica innovativa dovrà indicare idee e progetti
per riempire di Vita i luoghi e gli spazi di questa città.
Personalmente, auguro a Latina un Sindaco come Vincenzo Zaccheo.
Egli sa che, in qualunque caso, troverà sempre in chi scrive un amico
pronto a correre insieme con lui.
Avendo, oggi come sempre, Latina nel cuore.

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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.