Ebbene,l’assessore Di Francia, come il cavalier Marino, lo ribadiamo, ha puntato sulla “meraviglia” (del poeta il fin è la meraviglia) lanciando un’idea da lui già ampiamente collaudata nei favolosi anni dell’ “Estate romana”. Dimostrando che le operazioni culturali non s’ improvvisano richiedendo esse competenza e senso pratico sostenuto da intuito ed esperienza. Di Achille Lauro non mi curo (come a San Remo le “lauree” non si negano neppure ai più sprovveduti e insulsi). Io non ero presente essendo oramai assuefatto (nel privato) a notti bianche d’altro genere. Ho visto qualche foto con il sindaco ridente e orgoglioso di un assessorato vincente (avrebbe potuto pensarci fin dall’inizio?Nossignori,evviva noi, solo noi!). Protagonista di una notte che l’ha incoronato City Man ossia “re”. Sorvolo su certe autocelebrazioni, comunque previste secondo copione. La domanda o riflessione del giorno dopo: bastano unicamente la conclamata onestà (“abbiamo sconfitto la malavita/zingari” etc.) e una notte completamente bianca per una città,a tutt’oggi, “in bianco”?! Insomma, passata la nottata,siamo sicuri di non dover recriminare che “….s’è spento il sole ,chi l’ha spento sei tu (cioè lui,il sindaco)”?! Nelle more, è in attesa del prossimo colpo: la riapertura del teatro, riguardo al quale il nostro artefice di ben altra meraviglia (la riapertura,appunto) ha faticato tutte le camicie a sua disposizione. Di cui City Man apparirà fiero (nelle foto d’inaugurazione),presumo, con un sorriso al fulmicotone! Una lancia a suo favore: in questo caso s’è trattato di una commedia-farsa tramutatasi,nel tempo, in un dramma che è ricaduto in testa e sulle spalle dei nuovi sopravvenuti. Tutto vero, ma anche qui, come nella tragedia greca, c’è voluto un deus ex machina, uno che azionasse una macchina tenuta comunque bloccata fino al suo arrivo. Insomma, iniziativa,inventiva, competenza. Ancora una volta, è doveroso dirlo, ci voleva uno Di Francia venuto cioè “straniero” (!).(gmaul)
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