Notizia di ieri, che ha fatto non poco rumore tra la comunità locale, la rimozione dal colonnato del centro storico di Sabaudia della mostra “Come Eravamo”, allestita in occasione dell’80° anniversario della nascita della città.

Dopo le polemiche divampate la scorsa estate, l’istruttoria degli Uffici competenti ha portato alla luce la mancanza delle necessarie autorizzazioni e di un progetto generale dell’esposizione, come si legge nella nota stampa emessa ieri dal Comune di Sabaudia.

I pannelli fotografici che la componevano non saranno però archiviati e dimenticati in qualche magazzino, bensì, essendo di proprietà comunale, verranno accuratamente conservati per essere posti in visione, in forma permanente, in una sede adeguata o riutilizzati come mostra temporanea in occasione di eventi cittadini di particolare rilievo, a ricordo della storia della comunità.
Nel frattempo si provvederà a recuperare i files sorgenti per regolarizzare la situazione.

“Tuttavia ora non mancheranno attacchi e strumentalizzazioni, e purtroppo anche offese, d’altronde tutto questo è proprio iniziato con un’accusa gratuita nei confronti dell’Amministrazione”, come sospetta la segreteria politica del sindaco Giada Gervasi, già pronta però a rintuzzare probabili assalti: “A chi dirà che è stato resettato anche questo, rispondiamo in anticipo con una semplice affermazione: dispiace sapere oggi, e solo a seguito di esposti e petizioni, che proprio il Comune non era in regola!

A chi dirà che ce ne siamo accorti solo ora, insinuando il dubbio che sia tutto premeditato (una cattiveria assoluta!), rispondiamo con un’altra semplice considerazione: la mostra era un’attività del Comune, per cui davamo per scontato, come è normale che sia, che tutte le procedure e le normative fossero state rispettate! Purtroppo non è stato così, per cui giustamente il capo settore competente, supportato dalla Polizia Locale e dal Segretario dell’Ente, ha fatto l’unica cosa che doveva fare: ripristinare lo status quo e rimuovere i pannelli. Del resto, al contrario di quanto dichiarato da alcuni, anche il Comune deve rispettare le leggi e richiedere autorizzazioni”.

Una sorta di ritorno al passato per Cittadini per Sabaudia: “Sembra di rivivere la questione della scala della terrazza in piazza, dove solo dopo svariati anni ci si è accorti che era abusiva… in quel caso chi l’ha rimossa, è passato per coraggioso (per anni nessuno se n’era accorto), ora invece per i pannelli della mostra assisteremo a vittimismi, offese, strumentalizzazioni, difese ad oltranza e via dicendo”.
Aggiungendo di non aver mai messo in discussione la funzione sociale di quella mostra, né il rispetto dell’iter autorizzativo, sconfessato invece quest’ultimo dall’indagine condotta dall’ufficio comunale, che ha ravvisato la totale mancanza di permessi da Enti e condomini titolari dei portici, e di liberatorie rilasciate dalle persone ritratte.
“Che il tutto sia avvenuto in buona fede, non cambia la sostanza della questione”, sottolinea il movimento.

“La cosa davvero sconcertante, però – si legge in chiusura di comunicato – è che ancora oggi si continui a dire che al momento dell’affissione fosse tutto regolare! Gli uffici hanno certificato l’assenza di documenti che rendano autorizzata/autorizzabile la mostra. Quindi, se era tutto in regola ci chiediamo: dove sono i file sorgenti e gli altri documenti autorizzativi?”.

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