LIVORNO – Nella movimentata serata di ieri, le strade di Via Scali del Pesce, all’altezza del civico 31, sono diventate il teatro di un intreccio tra furto e tentativo di scaricare le proprie responsabilità su terzi. Le volanti sono intervenute su segnalazione di un cittadino che lamentava il furto del suo giacchetto presso il “Caffè Grande” in Via Grande, numero 59. Il malintenzionato o i malintenzionati, tre ragazzi secondo la vittima, si sono dati alla fuga una volta compiuto il gesto, ma sono stati inseguiti fino a Via Scali del Pesce dal derubato.
Quando le volanti sono arrivate sul posto, il denunciante aveva perso le tracce dei presunti ladri. Mentre una delle pattuglie si recava al bar in Via Grande per visionare le registrazioni delle videocamere, un altro cittadino ha richiamato l’attenzione delle forze dell’ordine segnalando un giovane ferito. Il ragazzo, identificato come un cittadino tunisino nato nel 2004, sosteneva di essere stato aggredito da qualcuno che lo accusava di aver sottratto un giacchetto.
Trasportato d’urgenza al pronto soccorso tramite ambulanza, il giovane è stato interrogato sommariamente dagli agenti, che, grazie all’analisi delle immagini registrate dal bar, sono giunti alla sorprendente conclusione che il presunto ladro fosse proprio lui stesso, colui che cercava di far ricadere la colpa su altri. Di conseguenza, il giovane tunisino è stato deferito in stato di libertà in base all’articolo 624 del Codice Penale, accusato di furto. Un’inesorabile svolta che ha portato alla denuncia dell’individuo per il suo presunto coinvolgimento nel maldestro tentativo di nascondere la propria colpevolezza.
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