LATINA- In questa terza Domenica di Quaresima siamo chiamati a riflettere intorno ad un bisogno molto frequente nella vita di tutti i giorni. Quando abbiamo sete,infatti, avvertiamo il bisogno di bere. Desideriamo dissetarci con un po’ di acqua fresca. Sovente,però, di lì a poco lo stesso bisogno si ripresenterà.
Dunque l’uomo ha sete, ma di quale acqua? Nel brano evangelico di S.Giovanni, il Signore Gesù lo dice con chiarezza alla samaritana che gli si presenta davanti: “Acqua viva(..) che zampilla per la vita eterna”.
Come é noto, samaritani e giudei non avevano rapporti. Di più, Gesù rivolge all donna una richiesta molto precisa: “Va a chiamare tuo marito e torna qui”. Ella,però, viveva una relazione extraconiugale e nel suo passato contava cinque mariti. Gesù naturalmente lo sapeva benissimo. Tuttavia, non giudica e non condanna. Anzi, sceglie di rilevarsi a quella donna, straniera e “peccatrice” in “Spirito e Verità “.
Nella prima lettura di questa terza Domenica di Quaresima, dal libro dell’Esodo, gli Israeliti domandano a Mosé: “Il Signore é in mezzo a noi sì o no?”. A questa domanda piena di dubbio che spesso s’annida nel cuore dell’uomo, idealmente risponde San Paolo nella Lettera ai Romani: “Dio ci mostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo é morto per noi”.
Ha ragione, dunque, Mons.Massimo Camisasca, Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla , quando nella sua Omelia odierna ricorda che “il dubbio nasce nell’assenza di memoria e gratitudine”.
Assenza di memoria e gratitudine della Croce.
Buona Domenica!
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