LATINA – ”L’ampliamento di mille metri quadrati del Pronto Soccorso di Latina e’ l’ennesima toppa di Zingaretti ad un’edilizia sanitaria oramai in piena decadenza a Latina e in provincia. Una decadenza che come al solito pagano i cittadini e le comunità del nostro territorio”.

Cosi’ Angelo Tripodi, consigliere regionale del Lazio eletto nella Lega, sugli interventi annunciati per l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, che aggiunge: ”Purtroppo, il Goretti – struttura progettata e realizzata negli anni ’60 quando Latina raggiungeva appena la popolazione di 40.000 abitanti – oggi non risponde più agli standard di legge e di sicurezza previsti per un ospedale moderno e funzionale. Per non parlare poi delle criticità che sviluppa per l’ubicazione e il traffico generato”.
Poi Tripodi ricorda: ”Una situazione talmente evidente gia’ 15 anni fa, tanto che all’epoca – era il 24 giugno 2003 – la Asl e il Comune di Latina diedero vita al protocollo d’intesa ‘Ospedale Sicuro’ costituendo una commissione mista con i dirigenti dei due enti allo scopo di redigere, ognuno per la parte di competenza, un progetto di fattibilita’ per la realizzazione del nuovo ospedale.
Nel documento redatto dai tecnici si evidenziava gia’ in quegli anni che nella vecchia struttura del S. Maria Goretti erano divenuti ampiamente inadeguati: gli standard tecnologici (impianti,sale operatorie,servizi diagnostici, servizi per l’emergenza/urgenza); gli standard di sicurezza (messa a norma e normativa antincendio); gli standard alberghieri (mq/posti letto/stanze degenza, servizi igienici); i percorsi interni/esterni con i sistemi di trasporto verticale.
All’epoca anche la Regione convenne, visto l’enorme esborso economico necessario per adeguare una struttura vecchia come il Santa Maria Goretti, che fosse piu’ utile costruire un nuovo ospedale.
Il Policlinico di Latina venne approvato alla unanimita’ in Consiglio comunale, sotto il mandato del sindaco Vincenzo Zaccheo, da tutte le forze politiche, alla stessa maniera unanime venne approvato in Regione, raccolse il parere favorevole e incondizionato della Conferenza dei Sindaci e del presidente dell’ordine dei medici Giovanni Maria Righetti, oltre ad essere inserito nel piano socio sanitario della stessa Regione Lazio”, sottolinea il consigliere regionale della Lega.

”Oggi – prosegue – che il Santa Maria Goretti e’ sempre piu’ sovraccarico e sovraffollato perche’ deve rispondere alla domanda di salute di tutta la provincia, si registrano ulteriori carenze di posti letti, migrazioni sanitarie, tempi di attesa per prestazioni e ricoveri sempre piu’ lunghi questo progetto va portato avanti senza esitazioni e senza compromessi”.

E Tripodi attacca: ”E’ evidente che l’ampliamento di mille metri quadrati sbandierato in pompa magna dalla Asl, dagli esponenti regionali della sinistra e dal sindaco Damiano Coletta – che da medico coscienzioso invece di vantarsi per questo intervento dovrebbe conoscere le disastrose condizioni della struttura dove lavorava fino a due anni fa – e’ solo un’elemosina caritatevole che non possiamo rifiutare ma che pone solo un superficiale rimedio ad una situazione emergenziale che andrebbe affrontata in ben altro modo.
L’incapacita’ di programmazione del centrosinistra oggi costringe le finanze pubbliche ad investire 34 milioni di euro in una struttura che dovrebbe essere invece rottamata.
Se solo Zingaretti e la sua giunta – negli ultimi cinque anni di governo regionale – avessero davvero avuto a cuore la salute dei nostri concittadini oggi avremmo l’iter del progetto di finanza gia’ avviato verso la conclusione con l’apertura dei cantieri.
Un progetto che non sarebbe costato un euro di fondi pubblici ma che poteva e deve essere realizzato sfruttando i volumi del Santa Maria Goretti e la proprieta’ regionale dell’area gia’ individuata dal Comune, che lo stesso commissario prefettizio Nardone, il 14 maggio 2011 con variante urbanistica adottata con i poteri del consiglio comunale, legittimava nella destinazione d’uso per la realizzazione del nuovo ospedale.
Mi meraviglia dunque che un politico ‘esperto’ come il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, che da tempo studia per ben altri ruoli di rilevanza nazionale, non sia a conoscenza degli atti dei suoi predecessori appartenenti anche al suo schieramento politico.
Costruire col project financing voluto dalla Regione stessa, senza esborso di denaro pubblico, una struttura moderna a servizio della nostra comunita’, in prossimita’ di una grande arteria stradale come la bretella di collegamento alla Roma-Latina, nell’area gia’ individuata di Borgo Piave, e’ la soluzione per cui dovrebbero lavorare le forze politiche al governo del capoluogo e della Regione Lazio.
Ne trarrebbe vantaggio tutta la citta’ e tutta la provincia oltre alla facolta’ di Medicina con la realizzazione di una forte integrazione tra universita’-ricerca ed ospedale”.

”Infine – conclude Tripodi – al posto del Santa Maria Goretti potrebbe essere realizzato un moderno quartiere universitario e di servizi che darebbe nuova linfa allo sviluppo e alla crescita di Latina e del suo centro cittadino.
Se a Zingaretti piacciono le toppe, pensi a tappare le mille buche sulla Pontina e recepisca le istanze dei territori che governa: la Regione Lazio non e’ solo Roma, ma le province ne costituiscono parte fondamentale e vitale con i loro abitanti che non sono cittadini di serie ‘b’ che vanno ammansiti con un’elemosina ogni tanto”.


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