Trivelle. Gli appelli dei candidati Sindaci ignorati dai cittadini

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Nella foto distribuita dall'ufficio stampa il 31 luglio 2014 la Rainbow Warrior, nave simbolo di Greenpeace, entrata in azione nel mar Adriatico presso la piattaforma petrolifera Rospo Mare B, di proprietà Edison ed Eni. ANSA/UFFICIO STAMPA GREEN PEACE +++NO SALES - EDITORIAL USE ONLY - NO ARCHIVE+++

LATINA – La partecipazione al voto a Latina è stata di poco inferiore a quella nazionale. Tutto in regola, un dato statistico che si distribuisce “normalmente”. E no, a Latina la “mobilitazione” elettorale dovrebbe, sottolineo dovrebbe, essere diversa visto che tra qualche settimana un esercito di aspiranti Sindaci ed aspiranti consiglieri invaderà strade e marciapiede alla ricerca di qualche preferenza. Un esercito che già è in azione da giorni. Johan ha notato che gli aspiranti Sindaci del capoluogo si sono spesi per chiedere alla persone di andare a votare al Referendum, alla luce dell’astensione bassa è possibile tirare le somme stabilendo che questi aspiranti Sindaci non se li è filati  nessuno. Iniziamo da Angelo Tripodi, lui votava SI perchè vuole difendere lo sviluppo. Quale sviluppo, che tipo di sviluppo, boh. L’Angelo ce lo dirà al prossimo referendum. Nicola Calandrini sul social network è più educato, innanzitutto non dimentica di salutare. Infatti il post ha inizio con un perentorio:  “Buongiorno e buona domenica”, e continua dicendo: “Oggi andrò a votare SÌ al referendum sulle trivelle del nostro mare. Non andare a votare come vuole Renzi sarebbe un aiuto alle lobby petrolifere a cui interessano solo i soldi e non l’ambiente e la nostra salute.
Il futuro dei nostri figli prima di tutto!!!”. 
Alla luce dei risultati, avrebbe fatto bene a dare retta a Renzi. Restando a destra Calvi è non si è espresso, Chiarato non pervenuto, come non sono pervenute le sue liste che, forse, non ci saranno e molti  hanno seri dubbi che siano mai esistite. La Sovrani resta in silenzio, il suo partito era per l’astensione, anche se è faticoso capire quale sia il Partito della Sovrani, per ora abbiamo capito che è amica del Ministro Lorenzin, soprattutto, l’hanno capito quelli che lavorano all’Ospedale. Andiamo a sinistra, dove lo scontro interno al PD  a Latina non è esistito. Il Candidato Sindaco Enrico Forte, anche lui dal social, ha fatto sapere che ha votato per il referendum. “Non per uno, ma per tanti sì. Sì alla partecipazione, sì alla democrazia”. Beh, di partecipazione ieri se n’è vista poca, di democrazia anche meno, visto il clima di intolleranza tra i sostenitori del Si e gli astensionisti. Johan pensa che Forte, stavolta, avrebbe fatto bene a dare retta a Renzi, però a sinistra se dici che non partecipi diventa un casino. Quindi, è preferibile un appello ignorato, che passare per quello che non rispetta il sangue dei partigiani versato per consentire a lui di votare liberamente. Retorica da ’48. Passiamo a Latina Bene Comune, nessuna nota ufficiale ma l’umore da quelle parti era chiaro, si vota e si vota SI. Però sono stati intelligenti, dote rara in questi periodi nella politica latinense, hanno “sfruttato” la mobilitazione referendaria per raccogliere un mare di firme sulle loro liste. Grandi, bravo Coletta, Johan da interprete del calcio totale oggi ti da un bel 9, e se qualcuno ti avesse al fantacalcio avresti anche segnato e regalato un bell’assist ai tuoi, così come Icardi contro il Napoli. E’ così che si fa, altro che chiacchiere. Restano i grillini, orfani della lista, dei candidati e di (San) Gianroberto Casaleggio, ma di loro è inutile parlare, se non c’è Grillo a tenerli in vita non hanno la forza nemmeno di presentare una lista per il condominio, figuriamoci per convincere qualcuno a votare al referendum . Johan dice, ininfluenti.


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