FROSINONE – Confcommercio Lazio Sud chiede ad Acea Ato 5 Spa che vengano fatturati alle imprese solo i costi del reale consumo dell’acqua, al netto dei costi e canoni fissi normalmente presenti nelle bollette, facendo un appello al senso di responsabilità dei vertici della Spa.
Di seguito la lettera del presidente Acampora al Presidente di Acea Ato 5 Spa, Pierluigi Palmigiani, all’amministratore delegato, Roberto Cocozza, al Presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo e a tutti i sindaci del territori
«La crisi sanitaria generata dal Covid 19 – scrive Acampora -, come è noto, ha imposto una chiusura praticamente totale delle p.m.i, in provincia di Frosinone, come su tutto il territorio nazionale.
Una chiusura che ha prodotto gravi danni economici che influenzeranno anche la fase di riapertura e riavvio delle attività.
In relazione al contesto venutosi a creare, Confcommercio Lazio Sud, con tutte le Sue Strutture territoriali e i suoi Sindacati di categoria, ritiene necessario chiedere alla vostra Società di applicare una riduzione dei costi a favore delle imprese.
Chiediamo, infatti, che, per tutto il periodo di chiusura e per i sei mesi successivi alle riaperture scaglionate, previste per la cosiddetta fase 2, vengano da voi fatturati alle imprese solo i costi del reale consumo dell’acqua, al netto dei costi e canoni fissi normalmente presenti nelle bollette.
Cosi, come per la riduzione dei tributi locali e non, si tratterebbe di una misura a supporto delle imprese per un rilancio progressivo, ma indispensabile per tutto il sistema socio- economico.
In questo drammatico periodo, l’accoglimento di su citate richieste, rappresenta un atto dovuto per il bene della comunità imprenditoriale: è lapalissiano, infatti, il gravissimo impatto economico-finanziario subìto da tutte le aziende, cuore della associazione che rappresento, private, improvvisamente, di
ogni forma di ricavo e di sostentamento imprenditoriale.
Invero, ci saranno aziende ed esercizi commerciali che non ripartiranno, e quelli che avranno la forza di farlo dovranno essere pienamente supportati dalle istituzioni e dagli enti di gestione delle utenze, quale Acea Ato 5, in quanto avranno incassi assolutamente insufficienti per far fronte a tutti i costi, ivi
incluse le bollette idriche.
Dunque, questo è il momento di venire incontro alle esigenze della utenza imprenditoriale; è questo il momento di dimostrare senso di comunità, di responsabilità e vicinanza al territorio anche in relazione al rapporto ormai ventennale con tutta la cittadinanza.
L’invito è ad una visione comune e responsabile dell’emergenza, anche nell’ottica del mancato consumo di ogni tipo di energia, e soprattutto quella idrica per gli operatori del settore commercio.
Certi di un vostro accoglimento della richiesta, favorevoli ad un tavolo comune che la Confcommercio è disponibile a proporre e programmare fin da subito, in attesa di un cortese riscontro, porgo i miei cordiali saluti».
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