A libro aperto. Un vita è i suoi libri

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Non viaggio mai senza libri né in pace né in guerra… è il miglior viatico che abbia trovato per questo viaggio umano.                                                                  Michel de Montaigne

        Per chi è quotidianamente immerso nei libri e continuamente coinvolto nella lettura e nell’incontro con autori più o meno famosi del passato o anche contemporanei, leggere il libro di Massimo Recalcati, A libro aperto. Una vita è i suoi libri (Feltrinelli, editore), costituisce un autentico piacere intellettuale perché, come ha scritto Umberto Eco, «i libri, quando sono amorosamente contemplati, accarezzati, maneggiati, anche solo per pulirli, o spostarli negli scaffali, trasmettono per virtù misteriosa, attraverso i polpastrelli, il loro sapere a chi li ama».                                                                                                                                               Nell’introduzione di questo libro l’autore sostiene che i libri di ogni epoca sono delle esperienze significative che lasciano segni e talvolta tracce indelebili nella memoria, nella mente e nell’animo dei lettori, e si interroga sul valore della lettura e sul significato del leggere. Per Massimo Recalcati, studioso di psicanalisi, un libro, oltre ad essere una raccolta di parole e di pensieri, è «un coltello, un corpo e un mare sempre aperto, senza confini» (l’immagine della copertina del libro è, in parte, in sintonia con questa metafora).                                                                                                                                         La tesi principale dell’autore, con gli strumenti di analisi forniti dalla psicanalisi, sta nel fatto che “leggere” significa che l’esperienza della lettura è «l’esperienza del sentirsi letto dal libro… È il libro che mi legge…Noi siamo letti dal libro che leggiamo… noi stessi in fondo siamo un libro che attende di essere letto… è il libro che si appropria di me». Secondo lo studioso l’incontro, qualche volta tumultuoso, con il libro diventa un ponte che consente al lettore di incontrare il segreto che abita nel suo essere.

Nella prima parte del testo, con spiccata capacità argomentativa, con straordinaria efficacia narrativa e con stile sobrio ed elegante, Recalcati asserisce che ogni libro è uno spartiacque che scandisce un prima e un poi, introduce una discontinuità, un incontro “d’amore” che può modificare il corso di una vita perché apre orizzonti più ampi e anche una nuova immagine del mondo. Esempi storici di questi cambiamenti, dovuti ai libri, sono state le letture di san Francesco, di Lacan e di Nietzsche, il primo con i Vangeli, il secondo con il testo di Freud e il terzo con gli scritti di Schopenhauer.

Ogni libro richiede impegno, fatica nel confrontarsi da parte del lettore perché sospinge all’apertura, al confronto, al dialogo, si collega ad altri libri, ci porta a conoscere universi diversi e rende possibile la lettura stessa della nostra esperienza del mondo. Nella esperienza della lettura, dal punto di vista della psicanalisi e dell’inconscio, il lettore s’incrocia con l’autore del libro e l’incontro con il libro diventa «un ponte che consente al lettore stesso di incontrare il segreto che abita il suo essere».                                                                                                     Nella seconda parte del libro l’autore si sofferma a disquisire su libri che hanno influenzato la sua vita di adolescente, di giovane universitario, di studioso di filosofia e di psicanalisi. Sono stati libri di narrativa, di filosofia, di teologia, di psicanalisi che hanno avuto una notevole importanza e significato nella cultura del Novecento.

Con gli strumenti forniti dalla psicanalisi Recalcati esamina la lettura del poema epico di Omero l’Odissea, del testo dei Vangeli, del racconto di Mario Rigoni Stern Il sergente delle neve, delle opere di Jean-Paul Sartre La nausea e l’Idiota di famiglia, del saggio filosofico di Martin Heidegger Essere e tempo, degli scritti del padre della psicanalisi, Sigmund Freud, L’interpretazione dei sogni e Al di là del principio di piacere, e di Jacques Lacan, gli Écrits: opere decisive per la crescita intellettuale e la formazione culturale e umana dell’autore che hanno avuto un forte impatto (talvolta traumatico) e hanno cambiato il suo rapporto con il mondo.                                                                                                                                                           Libri straordinari che dovevano essere letti perché hanno avuto profonda risonanza, fornito risposte illuminanti, toccato corde intime per le cruciali domande suscitate, lasciato segni indelebili, “carboni ardenti”; hanno inoltre ispirato e sostenuto attività professionali (lezioni, conferenze, corsi universitari…), evidenziato e favorito processi di identificazione personale.                                                                                                                      A libro aperto. Una vita è i suoi libri è un libro-verità che convince, commuove, dona luce, tocca l’esistenza di ogni lettore attento alla sua biografia perché, come afferma l’autore Massimo Recalcati «Ciascuno trova nel libro pezzi di se stesso che aveva dimenticato o che ancora non conosceva».

 

 

 

 


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