Lo avevamo incontrato a Latina, nella sezione comunista di via Cena. Era 14 dicembre dell’anno passato e sembra appena ieri. Io ero rientrato da poco da Berlino e lui, alle mie domande, rispose in maniera lucida e analitica, come sempre sapeva fare, conoscendo tutto della politica estera e in pochi minuti compresi ancora meglio lo scenario mondiale in cui si muovono tutte le grandi potenze e l’Europa.  In quella occasione presentò il suo ultimo libro “Chi ha costruito il muro di Berlino?”

E’ stata una presentazione entusiasmante. Ancora una volta Giulietto ci aveva sorpreso con le sue intuizioni e disse alla fine “se andremo avanti ne vedremo delle belle e ci divertiremo”.Purtroppo il suo cuore si è fermato all’improvviso ed ora ci mancherà tanto, proprio in un momento sempre più difficile e complicato dello scacchiere internazionale, colpito dalla pandemia del covid -19. Ora le sue analisi ci avrebbero illuminato e guidato ancor di più. Io lo ricorderò per sempre. Grazie Giulietto di essere esistito, che la terra ti sia lieve.   (Mauro Maulucci)

Ora qui, di seguito, ospitiamo il ricordo e il commento di Sergio Sciaudone, segretario del partito comunista di Latina.

Se ne è andato Giulietto. Nella retorica del ricordo si direbbe “di  lui non si potrà mai parlare al passato” per Giulietto non è così: quel suo essere proiettato in avanti, quel saper vedere e leggere gli avvenimenti prima che succedessero ci ha lasciato senza il futuro degli accadimenti. Le presentazioni dei suoi libri per chi lo apprezzava erano diventate un appuntamento fisso, l’ultima volta nella sede del Partito Comunista presentava il suo ultimo lavoro “Chi ha costruito il muro di Berlino?”. Quando iniziava a parlare era un fiume in piena, partiva da un argomento per arrivare con un filo logico e storico a cose che non pensavi neanche potessero aver a che fare con quello che era il punto focale del discorso, un mare di conoscenza e la capacità di metterla insieme e divulgarla. La sera a cena gli imputai la colpa del mio unico voto senza falce e martello, era candidato alle europee con la lista “ Di Pietro Occhetto” ,mi ha guardato abbassando lo sguardo con il suo sorriso furbo senza dire nulla. Giulietto era un uomo libero, un giornalista libero, un politico libero, la sua mente era libera, non aveva schemi nella ricerca della verità e del futuro. La prima volta che lo incontrai di persona era il 2008 e venne a presentare il film inchiesta “Zero”, inutile dire che il sentire parlare del progetto (una inchiesta sull’11 settembre) mi aveva convinto a diventarne uno dei finanziatori, quel giorno “predisse” lo scoppio della guerra civile in Siria con estrema precisione. Ma lui era così leggeva, analizzava, elaborava ed ogni sua previsione era una sentenza. Uomo di larghe vedute e fuori dagli schemi è stato etichettato dai suoi denigratori come complottista o rossobruno. Con la morte di Giulietto abbiamo perso un pezzo del nostro futuro e della nostra libertà. Ciao Amico. Ciao Compagno

Sergio Sciaudone  (Segretario partito comunista )


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