Un minuto di raccoglimento in memoria di Angelo Mattoccia, poi il presidente Pier Luigi Di Cori ha aperto il consiglio comunale convocato stamane a Cisterna, dando comunicazione della volontà dei consiglieri Cavazzina, Giordani e Cassetti di nominare Cavazzina capogruppo di Fratelli d’Italia in sostituzione di Squicquaro, cui ha fatto seguito quella dei consiglieri Mazzoli e Iazzetta della lista Cisterna Ideale di adesione a Fratelli d’Italia e della conferma di Squicquaro come capogruppo. Di contro Cavazzina ha dichiarato che, viste le problematiche interne al partito, il direttivo al momento non accetta nuove adesioni.
Sconvolgendo la scaletta, il primo punto all’ordine del giorno trattato ha riguardato la surroga del dimissionario Luigi Esposito che ha quindi portato l’ex assessore Renato Campoli questa volta ad assumere il ruolo di consigliere comunale. Campoli ha ringraziato il suo predecessore e ha confermato la sua adesione alla lista civica Cisterna Democratica e il sostegno al sindaco.
Successivamente i consiglieri Santilli, Innamorato e Capuzzo hanno lanciato un appello all’unità sociale e politica in questo particolare momento di emergenza sanitaria chiedendo poi al sindaco di far chiarezza sulla situazione politica in cui versa l’attuale maggioranza e il governo della città, considerato che da circa tre settimane rimangono in carica solo due assessori senza delega. Inoltre Innamorato e Santilli hanno lamentato il diniego alla richiesta di accesso agli atti per la mozione di sfiducia al Presidente del Consiglio di cui ha dato notizia la stampa locale.
Nel suo intervento il sindaco Carturan ha invece osservato una irritualità nella convocazione dell’assise sia per la tempistica che per i punti inseriti all’ordine del giorno, i quali sarebbero stati oggetto della conferenza dei capigruppo di oggi pomeriggio in vista dell’indizione di un nuovo consiglio da tenersi d’urgenza nel corso della settimana.
Il presidente Di Cori ha citato la norma che imponeva l’obbligo di provvedere alla surroga del consigliere dimissionario entro dieci giorni dalla data di presentazione della nota al protocollo, e quindi entro la giornata odierna. Inoltre ha dichiarato che non conosceva le motivazioni del diniego al rilascio di accesso alla mozione di sfiducia di cui avrebbe fornito copia nella riunione dei capigruppo.
In conseguenza di ciò il sindaco ha chiesto il ritiro di tutti i restanti punti all’ordine del giorno per inserirli, con l’integrazione di altri, nel prossimo consiglio comunale.
La proposta è stata accolta dalla maggioranza dei presenti, con il voto contrario di Innamorato, Melchionna, Santilli, Sarracino e l’astensione di Cece, Poli e Mastroianni.


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