E’ L’ex consigliere comunale di Terracina, Andrea Bennato, l’uomo arrestato dalla Finanza per truffa

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TERRACINA – E’ l’ex consigliere comunale di Terracina Andrea Bennato l’uomo arrestato nell’operazione dei finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e della Polizia Metropolitana reggina che hanno eseguito, giovedì mattina, un’ordinanza di custodia cautelare personale e patrimoniale, emessa dal gip del Tribunale  nei confronti di dieci persone indagate per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, falsi e autoriciclaggio. Bennato è agli arresti domiciliari accusato di aver contribuito all’associazione rilasciando, con il suo Sportello Centro Unico Servizi, questo il nome dell’attività che gestiva, titoli, diplomi e altre certificazioni di studio abilitanti, false. Nelle fasi delle indagini i Finanzieri hanno trovato anche nella disponibilità di Bennato e di un’altra indagata un timbro falso della Regione Lazio, l’ente deputato a rilasciare autorizzazioni per l’organizzazione dei corsi per estetista, altro ramo in cui si sospetta volessero espandere la loro attività illecita. Secondo gli investigatori era il referente per il Lazio.

In particolare, gli accertamenti di polizia giudiziaria sinora eseguiti  – si legge nel comunicato della Guardia di Finanza – consentirebbero di delineare l’esistenza e l’operatività – dietro la parvenza di un finto centro di formazione internazionale, falsamente riconosciuto e convenzionato con enti pubblici ed università italiane e straniere – di un’associazione per delinquere, stabile e strutturata, attiva fin dal 2016 a tutt’oggi, finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati-fine (quali truffe, falsi ed autoriciclaggio), che sarebbe riuscita ad accumulare proventi delittuosi per milioni di euro, raggirando decine e decine di vittime.

Andrea Bennato che nella passata legislatura era stato delegato ai Grandi Eventi del Comune di Terracina, aveva tentato nuovamente la candidatura alle ultime amministrative con i gilet arancioni, ma era stato escluso per una condanna penale risalente agli anni ’90.

Nel 2020 fu indagato per aver rilasciato attestati fasulli per operatori sanitari.

Il provvedimento eseguito dalla Compagnia Pronto Impiego in collaborazione con la Sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia Metropolitana di Reggio Calabria e con i Reparti del Corpo competenti per territorio, dispone la misura cautelare in carcere nei confronti di tre donne di Condofuri (RC), madre e figlie, agli arresti domiciliari nei confronti di altri cinque, residenti nella locride, a Roma, a Trani (BAT), a Terracina (LT) e a Rho (MI) e l’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di altri due, residenti a Locri (RC) e a Ribera (AG).


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