Sta per tornare a casa la scultura della testa romana di età imperiale, trafugata ben 42 anni fa dalla sala consiliare del Comune di Fondi.
L’importante reperto storico è stato ritrovato in territorio extralaziale dai militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli.
La preziosa opera, interamente realizzata in marmo bianco, è stata individuata nel corso di un’attività investigativa finalizzata al rinvenimento di reperti archeologici a casa di un privato e associata al territorio di appartenenza grazie al meticoloso aggiornamento della banca dati nazionale.
Questa mattina il comandante del Nucleo, specializzato nell’individuazione di beni antichi rubati, si è personalmente recato a Fondi, con la sua squadra, per il riconoscimento della testa da parte del direttore del Museo Civico, il dottor Alessandro De Bonis, alla presenza del sindaco Beniamino Maschietto e degli assessori Vincenzo Carnevale e Claudio Spagnardi.
I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso della restituzione ufficiale del reperto, che avverrà nel mese di giugno, quando le indagini saranno ufficialmente concluse.
«Il ritrovamento è a tutti gli effetti un tassello della storia della città che torna al suo posto – spiega il direttore del Museo civico Alessandro De Bonis – si tratta di una testa di un uomo di età adulta, probabilmente un togato romano, realizzata da una scuola imperiale di stampo periferico come si evince dalla cesellatura di barba e capelli. Questa opera appartenne a Livia Drusilla, seconda moglie di Augusto, madre di Tiberio e cittadina illustre del territorio oggi ricadente nella città di Fondi. La testa fa parte della storia antica ma anche recente: dopo essere stata custodita a lungo nell’allora museo, ebbe maggiore visibilità con l’utilizzo della sala espositiva ad aula consiliare fino a quando, n1l 1979, venne rubata».
Si tratta di un’altra importante notizia archeologica, la terza in pochi giorni, per la città di Fondi. A distanza di oltre 40 anni, del resto, nessuno sperava più nel ritrovamento del reperto.
«Un sentito ringraziamento – commentano il sindaco Beniamino Maschietto e l’assessore alla Cultura Vincenzo Carnevale – va ai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli che, con un lavoro certosino, ci hanno restituito un pezzo di storia, ma anche ai funzionari del Comune e della Soprintendenza che, presentando denunce di smarrimento complete e dettagliate, hanno consentito ai militari di aggiornare il database in maniera molto precisa».
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