Il Pd e l’armonia da ritrovare

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Sta soffiando un’aria violenta e truce in questo paese. La democrazia liberale è messa in serio pericolo da forze populiste e demagogiche che alimentano l’insoddisfazione, la rabbia, la frustrazione del popolo italiano.

Persino il Quirinale, fino a qualche mese fa l’Istituzione in cui gli italiani riponevano la massima fiducia, è in queste ore al centro di attacchi scomposti e, se proprio la vogliamo dir tutta, eversivi.

L’eccezionalità di questa situazione richiede che le forze moderate, liberali, europeiste siano unite e compatte per difendere la democrazia italiana.

Ecco perché ritengo sia opportuno che il Partito Democratico di questa provincia la smetta con i litigi, le divergenze e cominci a lavorare gomito a gomito per ricostruire un senso dello stare insieme vero ed autentico.

Lo devono e lo possono fare le due figure di riferimento su cui il Pd può contare e cioè il Sen. Moscardelli e il Consigliere Forte.

Enrico Forte ha dato ampia dimostrazione, dopo aver perso malamente le amministrative, di avere ancora una forza politica ed elettorale in grado di sostenerlo, in larga misura esterna al partito.

Moscardelli, pur non essendo riuscito a riconfermare la sua presenza a Palazzo Madama, ha contribuito all’elezione di Salvatore La Penna in Consiglio Regionale ed è stato il vittorioso conducator delle elezioni provinciali.

Entrambi hanno riaffermato la propria forza che, tuttavia, una ritrovata armonia potrebbe certamente ampliare. Quando parlo di armonia non mi riferisco, ovviamente, a fatti e rapporti personali, ma squisitamente politici. Occorre guardare al bene di questo territorio così orfano di una politica incisiva, che sappia guidare i fenomeni e le trasformazioni sociali. I due leader possono finalmente inaugurare una stagione politica che sappia tradurre le intenzioni in risorse ed opportunità per la provincia pontina.

Del resto, questo territorio ha già sperimentato stagioni fallimentari, rappresentate da Sottosegretari di Stato con deleghe roboanti che nulla hanno fatto per il nostro territorio, eccetto sfilare in qualche parata. Hanno avuto, questi vecchi esponenti della politica tutti gli onori senza mai essersi assunti un onere.

Mi pare che qualcosa si stia già muovendo in questo senso, a leggere con lente scrupolosa alcuni fatti che riguardano la gestione della Regione. Però non basta gestire il potere. Occorre esercitarlo, insieme, per limitare l’avanzata di forze politiche che, eccitando gli animi offuscano la ragione.

Voteremo in autunno, probabilmente in ottobre. Io credo che sia questo l’appuntamento decisivo, imperdibile che il Pd ha con la sua gente, con i suoi elettori. La classe dirigente non potrà più permettersi di andare in ordine sparso, ma ha l’obbligo politico e morale- vista la situazione- di condurre insieme la nave verso la terra ferma.

Soltanto stando unito il Pd ritroverà la sua forza e, così facendo, si apriranno strade nuove in cui ci sarà spazio per tutti.


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.