LATINA – Da una parte c’è la grande disponibilità e l’abnegazione del personale, dall’altra il disagio, le criticità di una struttura datata che mostra i segni del tempo. In una parola: fatiscente. I problemi nel carcere di Latina sono diversi: a partire dall’emergenza caldo di questi giorni. Non ci sono ventilatori e in cella dove gli spazi non sono certamente larghi, si può arrivare anche a toccare punte di 40 gradi. «La giustizia penitenziaria è un treno a vapore in un contesto in cui si viaggia ad alta velocità. C’è una netta discrepanza tra dentro e fuori», ha osservato l’avvocato Maurizio Forte, presidente della Camera Penale «Giorgio Zeppieri» di Latina al termine della visita in carcere di ieri mattina, iniziata poco prima delle 10 e finita a mezzogiorno.

«Nei miei tanti anni di professione non sono mai stato all’interno, è stata una cosa che mi ha colpito. Immaginavo la sofferenza nella mia mente, l’ho toccata con la realtà, è stata molto dura», ha spiegato l’avvocato Gaetano Marino, vice presidente della Camera Penale, colpito dagli occhi dei detenuti. Li ha descritti in un modo: spenti. Alla visita hanno partecipato gli avvocati Valentina De Gregorio e Massimo Frisetti, anche loro della Camera Penale. I penalisti sono stati accolti con disponibilità dalla direzione e dal personale della polizia penitenziaria e hanno visitato tutta la struttura. I numeri relativi al sovraffollamento sembrano essere meno critici rispetto a qualche settimana fa, il problema riguarda ad esempio la mancanza di fondi da destinare alla struttura: dai bagni arrugginiti, ai pavimenti che sono scrostati in alcuni punti, alle suppellettili vecchie per il personale sanitario. Anche se è stato annunciato l’arrivo di nuovi arredi, la situazione è la stessa. Se tra gli aspetti positivi c’è da segnalare quello relativo alla mancanza di una emergenza acqua come è stato riscontrato in altre strutture, il disagio però è su altri fronti, come hanno sostenuto gli stessi avvocati, ed è molto forte. Il personale ottimizza al massimo le risorse che ha ma deve fare i conti con una struttura che si trova nel centro della città e come si ripete ormai da anni è vecchia e sembra aver fatto il suo tempo.

In questi giorni la situazione è diventata estrema per il grande caldo con alcune detenute che sono svenute. La visita di ieri in tutti i bracci della casa circondariale, compreso quello dell’alta sicurezza, ha rappresentato per i penalisti un momento di vicinanza e solidarietà – come riportato nel comunicato dell’Unione Camere Penali – per tutti coloro che oltre alla normale afflizione della pena subiscono le carenze di strutture ormai insufficienti e inadatte». L’ipotesi di un nuovo carcere sembra essere tramontata.


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