La guerra in Israele uccide ancora bambini innocenti . Kfir Bibas, un bambino israeliano di 10 mesi, è la vittima più picccola

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Le brigate Qassam di Hamas dichiarano su Telegram che Kfir Bibas, un bambino israeliano di dieci mesi, è morto assieme al fratellino Ariel e alla madre Shiri “per un bombardamento sionista” nel sud della Striscia di Gaza.

Kfir era l’ostaggio israeliano più piccolo nella Striscia di Gaza ed era stato rapito assieme al fratello di quattro anni e ai due genitori dal kibbutz di Nir Oz durante il massacro del 7 ottobre. Non è ancora chiaro quando e come sarebbe successo.

La foto di Kfir con in mano un peluche era diventata una delle più riconoscibili tra le immagini degli ostaggi che campeggiano ovunque nelle città di Israele. […] Trenta bambini sono stati riconsegnati, ma lui e altri nove erano ancora ostaggi. Questa mattina la famiglia di Kfir aveva fatto una dichiarazione per dire di essere sgomenta e preoccupatissima perché non vedeva il suo nome sulla lista dei rapiti che saranno restituiti oggi da Hamas.

L’esercito israeliano ieri aveva detto che Bibas non era più nelle mani di Hamas, ma era stato ceduto a un gruppo minore, conosciuto con la sigla in inglese Pflp (che sta per Fronte popolare per la liberazione della Palestina), che l’avrebbe portato a Khan Younis nel Sud della Striscia.

Il Fronte, di ispirazione marxista, fu molto attivo a livello internazionale alla fine degli anni Sessanta e negli anni Settanta con una sequenza di attentati e dirottamenti che gli fecero guadagnare notorietà, ma poi si era molto indebolito e aveva perso trazione e reclute a favore dei gruppi islamisti di Gaza. Ora collabora con loro, perché non può fare altro.

L’ostaggio potrebbe essere stato consegnato da Hamas al gruppo minore proprio per escluderlo da questo negoziato e da questi scambi di prigionieri, in modo da poter dire “non è nelle nostre mani”.

Il trucco negoziale forse puntava a tenere la famiglia Bibas ancora in ostaggio perché gli israeliani tenuti nei tunnel sono asset importanti da usare nelle trattative e l’ebreo di dieci mesi – in questo ragionamento cinico – poteva fare più effetto di altri ostaggi davanti all’opinione pubblica se ci fosse stato un prolungamento dei negoziati. In questo scenario, sarebbe stato tenuto come ostaggio di riserva per aprire una nuova trattativa quando l’esercito israeliano prenderà anche il settore sud della Striscia. […]

(Fonte Repubblica )


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