L’angolo delle curiosità: la lingua

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L’angolo delle curiosità sulla lingua

Noi amiamo la nostra lingua perché è la nostra nutrice intellettuale, il respiro della mente e dell’animo nostro, l’espressione di quanto è più intimamente proprio della nostra indole nazionale. L’amiamo perché è il vincolo più saldo della nostra unità di popolo, l’eco del nostro passato, la voce del nostro avvenire.

Edmondo De Amicis

Seneca, maestro della brevità espressiva nelle frasi aguzze, secondo Ivano Dionigi, fu un grande rivoluzionario idiomatico, sospingendo il latino verso l’astratto e dall’esteriore verso l’interiore, dalla lettera alla metafora. Per il suo ruolo di innovatore linguistico ancor più per la sua multiforme opera di filosofo e di tragediografo, Dionigi lo addita come il vero classico per il terzo millennio.

La lingua studiata più di tutte le lingue è l’inglese che, con la sua grammatica semplice e un vocabolario agile, è diventata un comodo mezzo di comunicazione per un miliardo di persone al mondo. L’inglese è usato nelle canzoni dei più famosi gruppi rock e parlato dai famosissimi attori di Hollywood; inoltre questa lingua viene usata nella finanza, nella scienza e naturalmente nella tecnologia.

Altissimo è il numero delle parole nuove, che hanno acquistato un significato nuovo e che sono entrate nel vocabolario a seguito della pandemia. Il vocabolario Devoto-Oli ha registrato, nell’edizione 2020, 35mila lemmi e 50 definizioni in più. Nell’uso comune sono entrate parole comune come droplet (le goccioline di saliva che si diffondono quanto parliamo, starnutiamo e tossiamo) spillover (il salto di specie quello che probabilmente ha fatto il coronavirus passando dagli animali all’uomo), tamponare (fare il tampone). I linguisti ci dicono quanto sia importante la lingua come strumento di cittadinanza, quanto sia indispensabile per creare una comunità: capirsi unisce.

Il termine postumanesimo è comparso per la prima volta nel 1977 all’interno del saggio di Ihab Hassan, un teorico e scrittore letterato americano nato in Egitto.

Il termine Antropocene è stato coniato già nel 2000 dal chimico olandese premio Nobel Paul Crutzen, mentre la data-simbolo del 16 luglio 1945 è frutto di una ricerca compiuta da un gruppo internazionale di studiosi facenti parte dell’Anthropocene Working Group.

L’Accademia della Crusca, fondata a Firenze nel 1583, è l’istituzione che ha il compito di studiare la lingua italiana, promuovendone un uso sempre più corretto ed efficace. Il primo Vocabolario redatto dall’Accademia risale all’anno 1612. Recentemente l’Accademia, istituzione impegnata nella conservazione della lingua, ha sottolineato che il Consiglio dei ministri ha sbagliato nell’usare in un decreto il termine cybersicurezza che si scrive cibersicurezza. Per gli accademici nessuna ipsilon va usata in termini come ciberbullismo, ciberminacce, ciberspazio.

All’interno della storica istituzione dell’Accademia della Crusca, che vigila sul buon uso della nostra lingua, un gruppo di ricercatori , che si chiama Incipit, esamina e valuta i neologismi (le parole nuove) e ii forestierismi (le parole straniere) che si presentano nella lingua italiana. Lo scopo di questi studiosi è proporre, dove possibile, un sostituto italiano alle parole straniere sempre più numerose.

 

 

 


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