PONTINIA – L’emergenza idrica e le ricadute sulle strutture aziendali nella provincia di Latina sono l’oggetto di un progetto promosso da Unindustria e lanciato in occasione di un
incontro che si è tenuto presso la Torre dell’Acqua a Pontinia e patrocinato dal Comune di
Pontinia.
La nostra provincia, pur godendo di uno dei più importanti patrimoni idrici del Paese, ha
vissuto con difficoltà l’emergenza dell’estate 2017 che ha evidenziato la fragilità del suo
sistema idrogeologico.
E’ evidente la necessità di analizzare in modo approfondito e articolato l’utilizzo e la
gestione di questa vitale risorsa nel nostro territorio, per individuare delle soluzioni
condivise che ci possano portare definitivamente fuori da questo stato di emergenza.
La restaurata Torre dell’Acqua di Pontinia è stata l’ideale location dell’evento. Questo
monumentale serbatoio idrico, attualmente restaurato e riconvertito dal Comune di
Pontinia, è un eccellente esempio di recupero di una struttura storica restituita alla
cittadinanza ed è una straordinaria testimonianza dell’epopea del governo delle acque
nell’Agro Pontino.
A presentare il progetto il Presidente di Unindustria Latina Giorgio Klinger ed il geologo
Carlo Perotto che sta lavorando su tale progettualità.
Ha preso parte all’incontro anche il Sindaco di Pontinia nella doppia veste di Sindaco e
Presidente della Provincia di Latina, Carlo Medici.
Il lavoro di studio parte da una analisi del fabbisogno idrico del settore industria per poi
sviluppare proposte fattive per il risparmio idrico con l’intervento di aziende specializzate
in materia.
Le principali criticità del servizio idrico in provincia di Latina sono riconducibili fra le altre
cause ad un utilizzo intensivo delle risorse idriche sotterranee; allo stato di obsolescenza
diffuso dei sistemi di adduzione e distribuzione; all’elevato valore delle perdite e ad una
frammentazione del servizio idrico a livello sia territoriale che gestionale, tutti fattori che
uniti alle ormai evidenti mutazioni climatiche mettono in evidenza la fragilità del sistema.
Tra le proposte evidenziate nel progetto un programma di interventi integrato che
consenta a tutti i soggetti coinvolti: Istituzioni, consorzi, enti di ricerca, imprese, di
contribuire, ognuno per la propria parte e le proprie competenze, all’efficientamento del
sistema idrico e che partendo dalla provincia di Latina, si estenda a tutta la regione.

“Sarebbe opportuno – ha sottolineato il Presidente di Unindustria Latina Giorgio Klinger –
lavorare con le Università e i centri di ricerca ad un piano che potremmo definire di
prefattibilità; effettuare una ricognizione delle possibili fonti di finanziamento, dal livello
comunitario a quello regionale, delle relative modalità di accesso e delle tipologie di
supporto previste. A questo andrebbero affiancate campagne informative dirette agli utenti
per adottare comportamenti di uso responsabile dell’acqua e tecnologie per il
miglioramento dell’efficienza idrica ed energetica. Soltanto lavorando in sinergia
riusciremo a trovare una soluzione a questo problema che sta colpendo duramente la
provincia di Latina”.

Sul tema arriva anche una nota di Acqualatina.
“Siamo lieti – spiega il gestore idrico dell’Ato4 – che anche nell’incontro organizzato da Unindustria sia stata presa in considerazione una problematica di levatura nazionale di così forte attualità come l’emergenza siccità. Problematica sulla quale noi lavoriamo da tempo e che, nel nostro territorio, ha coinvolto le sorgenti a servizio dei Comuni del Monti Lepini e del Sud Pontino, gli unici ad averne risentito. Queste d’altronde, sono le zone strutturalmente più fragili; sul resto del territorio non ci sono stato problemi.
Ricordiamo come purtroppo nessuno, in tutto il territorio nazionale avesse previsto una siccità tale, tanto è vero che in alcune Regioni come il Lazio è stato dichiarato addirittura lo stato di emergenza.
Acqualatina è al lavoro su tale tema già dall’estate 2016, dopo la carenza ben poi lieve dell’estate 2016, per fronteggiare i cambiamenti climatici e i problemi di approvvigionamento che ne derivano: un anno prima, in netto anticipo su moltissime realtà italiane. Tanto è vero che risale al settembre 2016 il primo piano straordinario di investimenti finalizzato all’individuazione di nuove risorse a fronte del calo della disponibilità idrica.
La strategia attuata da Acqualatina si basa sul reperimento di nuove fonti, sul potenziamento di quelle esistenti ma, soprattutto, sull’ammodernamento delle reti.
Sul solo fronte dell’ammodernamento reti, soluzione prioritaria per una stabilizzazione del servizio a lungo termine, sinora abbiamo investito già 50 milioni di euro e ulteriori 70 sono in corso d’opera e di prossima realizzazione. Quello delle perdite di rete, d‘altronde, è un problema che interessa tutta Italia. Come si evince da una recente indagine, inoltre, la nostra zona è particolarmente interessata dal fenomeno, poiché le condotte sono state poste in opera più di 50 anni fa e mai sostituite o ammodernate, prima del nostro intervento. Su tale fronte, siamo lieti di constatare che anche nel nostro territorio, al pari del resto d’Italia, si sia preso coscienza che i costi necessari per fronteggiare il problema non possano essere caricati in bolletta e che si necessiti inevitabilmente di finanziamenti pubblici.
Noi siamo stati i primi a rendere nota questa realtà dei fatti.
In merito al tema della qualità delle acque, tirato in ballo dal Presidente di Unindustria, ricordiamo che le acque distribuite e quelle depurate non presentano anomalie e i risultati analitici sono disponibili pubblicamente sul nostro sito web. Inoltre, ogni anno vengono effettuate circa 60 mila analisi per le potabili e 30 mila per le reflue, più del 30% di quelle richieste per legge. Analisi che vengono effettuate sia dai nostri laboratori certificati, sia da soggetti terzi come ASL e ARPA”.


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