Leonardo Majocchi (PD): ” Il Pd nonostante il Pd, i giovani, l’anatra zoppa e la ripartenza. Sezze? Una sconfitta storica, la classe dirigente se ne assuma la responsabilità”.

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LATINA- Leonardo Majocchi, classe 2000. Sì, avete letto bene. Questo esile ragazzo è nato il 2 Giugno, Festa della Repubblica, del Duemila.

Oltre il ‘900 eppure di solida cultura politica ha scalato i vertici dell’organizzazione giovanile del Pd, i Giovani Democratici.

Alle ultime elezioni amministrative è stato eletto nelle fila Dem con oltre 800 preferenze.

 

Qual è il tuo primo ricordo connesso alla Politica?

 

Le prime manifestazioni studentesche, sul diritto allo studio. La prima stagione, invece, che ci ha impegnati profondamente nella politica è stata quella del Referendum Costituzionale promosso dall’allora Premier Renzi. Avevo 16 anni.

 

Quando hai deciso di militare ed iscriverti al Partito Democratico?

 

I Giovani Democratici sono stati l’unico luogo della politica ad accoglierci. Con un gruppo di compagni di classe ci rivolgemmo al movimento giovanile nazionale e ci risposero. Era la stagione del dopo sconfitta al Referendum Costituzionale. In più eravamo stati sconfitti alle elezioni comunali con un partito commissariato. Il primo congresso lo abbiamo fatto nel Luglio 2017.

 

Com’è nata l’idea della coalizione con Damiano Coletta?

 

Il nostro gruppo ha sostenuto questa necessità più di un anno fa, mentre altri teorizzavano la corsa solitaria del partito. E’ l’unico processo politico percorribile e credibile per la città ed anche per il Pd.

 

Sei il Consigliere Comunale più giovane di quell’Aula. Fra l’altro ti è capitata in sorte un’esperienza unica, l’anatra zoppa. Come affronterete questa anomalia?

 

Sono cambiati i tempi. In Europa abbiamo il governo Ursula, a Roma c’è Mario Draghi insieme ai sovranisti della Lega, in Regione Lazio governiamo con un patto d’Aula. Prima delle sigle c’è il tema della progettualità, di politiche sovranazionali come ad esempio la questione ecologica.

 

Fra voi c’è imbarazzo, qui a Latina, per un inevitabile dialogo non soltanto con la Lega ma anche con l’Onorevole Zaccheo?

 

Imbarazzo non saprei, c’è sicuramente uno scatto di maturità all’interno di tutte le forze politiche. Assicurare un governo alla città è più urgente rispetto ad ogni divisione. C’è bisogno di un dialogo alto, civile, pacificato tra i partiti che si sono contrastati alle elezioni.

 

Il Partito Democratico, qui a Latina, sembra aver retto, nonostante tutto…

 

Il Pd, nonostante il Pd, ha tenuto. Il partito ha avuto l’occasione, da un anno a questa parte, di rivivere una forte dialettica interna. Negli anni passati i problemi si mettevano sotto il tappeto, noi invece abbiamo riportato la politica al centro del dibattito.

In un quadro comunque difficile, con un partito commissariato, noi della componente giovanile abbiamo avuto più spazio ed agibilità politica di qualche tempo fa.

 

Quale sarà il tuo impegno per la città in Consiglio Comunale?

 

Stiamo lavorando per creare una piattaforma partecipativa che applicano molte amministrazioni europee, come ad esempio Barcellona. Socializzare, cioè, tutto ciò che accade in Consiglio Comunale. Il cittadino potrà seguire l’iter amministrativo, scrivere direttamente una mozione, una interrogazione. Una proposta in linea con le Agorà lanciate dal Segretario Enrico Letta.

 

Cosa accadrà adesso nel Pd provinciale?

 

A breve celebreremo i Congressi comunali e quello Provinciale. Il modello dell’amministratore unico del partito non va più bene, fallisce anche elettoralmente. Deve tornare l’analisi dentro il Pd provinciale. Sennò non ci spieghiamo mai i risultati e, con essi, i processi politici del nostro territorio. Non abbiamo mai capito il civismo, per esempio. E non sono pochi anni che prolifera in provincia.

Dovremo analizzare seriamente il proliferare del civismo. A Sezze, ad esempio, è accaduto un fatto storico di cui la classe dirigente del Pd dovrebbe assumersi la responsabilità.

Il partito va svecchiato non tanto anagraficamente – ci sono giovani molto più vecchi di mio nonno – ma come meccanismi. Siamo un partito vetusto nelle regole e nelle liturgie: impensabile una campagna di tesseramento con le stesse distorsioni di sempre.

Va sostituita la cooptazione con la formazione. Il nostro impegno andrà in questa direzione


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.