L’ultimo disperso è stato ritrovato sotto le macerie. Ora solo polemiche ma occorre ripartire

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Sotto le macerie di Ponte Morandi hanno trovato l’ultimo disperso, Mirko Vicini, l’operaio di 31 anni che stava lavorando per la municipalizzata genovese Amiu con un contratto trimestrale. Intanto la Direzione sanitaria del Policlinico San Martino ha reso noto che Marian Rosca, il paziente di origine romena del 1982, è deceduto a causa delle gravi ferite riportate. Il bilancio delle vittime, non ufficiale in quanto alcuni corpi devono ancora essere identificati, sale dunque a 43. La lista dei dispersi ora è azzerata, ma la Protezione civile avverte che potrebbero esserci altri morti di cui non è stata denunciata la scomparsa, forse alcuni senzatetto. Il corpo di Mirko Vicini, che martedì scorso aveva appena terminato il turno di lavoro con il collega Bruno Casagrande, quando il ponte è collassato, era sotto uno dei grossi blocchi di cemento che contenevano la struttura del pilone del viadotto.
Dopo i funerali di una parte delle vittime,(molti parenti hanno rifiutato le esequie di Stato) si accavallano le polemiche.
Il governo stanzia ulteriori fondi per Genova, mentre domani saranno consegnati i primi alloggi ai 600 sfollati delle case che si trovano proprio sotto il ponte e che non potranno mai più essere abitate.


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Per oltre 30 anni la voce di Radio Rai e Rai Tre in provincia di Latina, ho seguito i maggiori eventi che hanno interessato il nostro territorio. Oggi una nuova esperienza con News-24.it di cui ho assunto la direzione, aiutando con la mia esperienza e la mia passione un gruppo di giovani talenti della comunicazione on line a crescere e ad affermarsi.