ROMA- No alla cancellazione dell’ergastolo per Cesare Battisti, l’ex terrorista di Sermoneta scalo. Lo ha deciso la Cassazione, che ha dichiarato oggi inammissibile il ricorso proposto dall’ex terrorista contro l’ordinanza con cui, il 17 maggio scorso, la Corte di assise di appello di Milano aveva negato la commutazione della pena dell’ergastolo in quella di trent’anni di reclusione.
La decisione della prima sezione penale della Corte di Cassazione è stata assunta stamani, all’esito dell’udienza in camera di consiglio. Le questioni sollevate con il ricorso, respinto, “concernevano – sottolinea la Suprema Corte – la persistente efficacia dell’accordo di commutazione della pena stipulato tra le Autorità italiane e brasiliane, in vista dell’estradizione dal Brasile, poi non avvenuta, nonché la legittimità della procedura culminata nell’espulsione del condannato dalla Bolivia”. La Corte di Cassazione ha ritenuto corretta la decisione della Corte di assise di appello.Battisti è stato per 37 anni in fuga, dopo l’evasione dal carcere di Frosinone e si era rifugiato in Brasile. La vittoria di Bolsonaro lo ha messo e all’angolo e nonostante la fuga in Bolivia, alla fine è stato arrestato e riportato in Italia, dove sta scontando la pena nel carcere di Oristano.


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