“Ricordi?”, un film in cui tristezza fa rima con gaiezza nell’ambito delle rimembranze

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Titolo: Ricordi?

Regia: Valerio Mieli

Sceneggiatura: Valerio Mieli

Produzione Paese: Italia, Francia, 2018

Cast: Luca Marinelli, Linda Caridi, Giovanni Anzaldo, Camilla Diana, Jacopo Mandò, David Brandon, Benedetta Cimatti, Francesca Pasquini, Andrea Pennacchi, Federica Santoro, Flavia Mattei, […]

Il regista Valerio Mieli dopo il successo ottenuto con il suo film di debutto nella regia “Dieci inverni” (2009), ci riprova ancora con questo film, dove usa un linguaggio cinematografico sui generis, non comune, che riflette ciò che avviene realmente nella vita di una persona di qualunque genere. Esso, infatti, non essendo usuale richiede molta attenzione da parte dello spettatore in quanto usa ininterrottamente un mescolamento continuo tra il presente e il passato. E usa come pretesto la storia successiva all’incontro casuale tra un Lui (Luca Marinelli) e una Lei (Linda Caridi) qualsiasi, da cui si genera un innamoramento sentimentalmente travagliato conseguente alla tristezza di Lui che deve competere ed entrare in sintonia con la gaiezza di Lei. Dall’incontro tra un volto triste e un volto sorridente, tra un sussurro e uno sguardo, tra un sorriso e uno sfogo,  nasce un innamoramento che non richiede incoscientemente né la preventiva conoscenza individuale né la conoscenza dei rispettivi nomi. Non lo sappiamo nemmeno come ci chiamiamo – dice Lei. Nomi che si sussurrano all’orecchio e che lo spettatore non riesce a sapere perché acquisti subito la consapevolezza che su quel nascente amore la conoscenza di essi non ha alcuna influenza. Un artificio usato dal regista questo, perché egli vuole sottolineare che la storia narrata è una delle tante storie tra due giovani che si incontrano, entrano in sintonia e si innamorano. Una storia che sconvolge in un primo momento positivamente la vita dei due giovani e il cui tema principale sono i ricordi di ambedue, ricordi lontani e vicini, di cui il tempo non tiene conto, ricordi sfumati di cui avvertono labilmente un dolce sentore ma non ciò che li ha generati, ricordi che hanno segnato il percorso della loro vita. Quante cose però che abbiamo già vissuto, servirebbe un’altra vita per ricordarsele tutte – asserisce Lei perché ritiene che tutto ciò che avviene nel presente diventa subito ricordo. Ricordi su ricordi dunque che diventano tanti, attimo dopo attimo, per cui è difficile ricordarseli. Il presente, infatti, è la porta virtuale attraverso cui il futuro diventa subito passato. Non avremmo più l’intimità che abbiamo adesso – risponde Lui – perché il ricordo mente, rende belle delle cose che non lo erano! Diverso è, invece, il parere di Lei secondo la quale le cose sono meno belle perché ci angosciamo che finiranno!

E allora è questa lontananza del ricordo che rende belle le cose oppure è la consapevolezza di sapere che le cose belle finiranno o ancora perché subentra l’angoscia nel sapere che esse finiranno? Come anche declama Giacomo Leopardi nei primi versi del XXII Canto – Le ricordanze: Vaghe stelle dell’Orsa, io non credea/ tornare ancor per uso a contemplarvi/ sul paterno giardino scintillanti,/ e ragionar con voi dalle finestre/ di questo albergo ove abitai fanciullo,/ e delle gioie mie vidi la fine. …? Domande che il regista pone a se stesso e allo spettatore. E domande che influiscono sulle nostre relazioni di coppia e sociali. Tuttavia, il tempo passa e sia Lui che Lei subiscono com’è nella consuetudine dei cambiamenti, tant’è che dopo i primi immancabili screzi – insomma basta un niente per bloccare la passione del cuore -, portano Lei a lasciare Lui perché pur volendolo bene non lo ama più: Ti voglio bene, ma non ti amo!  Si verifica, in effetti, ciò che scrive Dino Buzzati nel suo romanzo Un amore (1963): Fuoco che ha finito di bruciare, nuvola che ha fatto pioggia e la nuvola adesso non c’è più, musica giunta all’ultima sua nota e dopo altre note non verranno, stanchezza, vuoto solitudine. Quell’abbandono, tuttavia, diventa subito un ricordo, ma come sostiene il regista Ermanno Olmi, nel film I cento chiodi (2007), fra gli amori finiti ci sono quelli che in realtà non finiranno mai: continuiamo ad amare le persone che abbiamo amato. Non tutti i ricordi, infatti, sono uguali. Ci sono ricordi e ricordi e tra questi quelli che segnano la nostra vita e la marcano per sempre come il bollo postale su una lettera.

Ricordi? è stato in concorso nella sezione Giornate degli Autori della LXXV Mostra internazionale d’arte cinematografia di Venezia 2018, ed è stato insignito del Premio FEDIC, del Premio del Pubblico BNL, del Premio Nuovolmaie Talent Award a Linda Caridi.

Filmografia: Dieci inverni (2009).

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).