“Toglietemi tutto, ma non il mio Breuil” recitava uno spot pubblicitario di qualche anno fa.

Ma vedersi portare via i ricordi è ben più triste e doloroso che perdere un orologio seppur di pregio. E’ questo che pensano oggi tanti cittadini di Sabaudia che, nel giro di qualche notte, si sono visti scippare da mani ancora ignote una buona parte della mostra fotografica che da otto anni, pur tra qualche sgarbo inflitto dai soliti vandali, punteggiava le colonne dei portici del centro storico. In quel susseguirsi di pannelli veniva scandita la storia della città, la loro foto, attraverso le immagini delle prime famiglie che l’avevano popolata, delle prime botteghe che avevano visto la luce, di tutti i momenti più importanti attraversati dalla città nei suoi primi 80 anni di vita, di quello che oggi non c’è più. Artefice del progetto “Come Eravamo” fu l’allora Capo Settore Cultura del Comune di Sabaudia, dottoressa Daniela Carfagna, la prima a suonare l’allarme sui social.

Dal turbamento che sta investendo la popolazione nasce l’iniziativa promossa da due cittadini di Sabaudia, l’ex consigliere comunale Marcello Pastore ed Eugenio Rambaldi: una petizione da inviare al sindaco Giada Gervasi e alla Giunta Comunale, corredate delle seguenti proposte:

1) Che venga quanto prima ripristinata la mostra con tutte le sue foto originarie;
2) Che tale mostra venga considerata come “permanente” e di importanza non inferiore ad altre attrattive di valore culturale (es. Museo di E. Greco)
3) Che venga semmai trovata per questa esposizione una location stabile, che la valorizzi maggiormente e che permetta un maggior livello di sicurezza e controllo.

Lanciata nel pomeriggio di ieri, la raccolta firme ha già raggiunto un buon numero di adesioni.

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