LATINA – Ha voluto incontrare i giornalisti dopo la decisione del Riesame che l’ha rimesso in libertà annullando il capo d’imputaziome al punto I dell’Ordinanza Olimpia. Un atto che secondo il suo avvocato Renato Archidiacono influirà anche nel procedimento che ha portato al sequestro del cantiere in via Piave. Ieri è stato il giorno di Vincenzo Malvaso che ha voluto offrire alla stampa e alla città la sua versione dei fatti.
Nessuna longa mano sull’Urbanistica, nessun reato associativo: solo un imprenditore che si è trovato agli arresti suo malgrado.
Le colpe? Quelle di un sindaco che veniva tirato per la giacchetta da qualcuno sopra di lui e che per togliersi d’impaccio ha inziato a gettare fango sulla gestione dell’urbanistica targata Forza Italia. Una difesa accorata anche dell’amico e compagno di partito Giuseppe Di Rubbo quando ha ricordato che l’ex assessore all’urbanistica nel rispondere a Maietta che minacciava di far saltare il cantiere di Borgo Piave si era detto sicuro della legittimità di tutti i passaggi e di essere pronto a confrontarsi con qualsiasi urbanista di fiducia del deputato di Fdi.
Ha parlato anche della vendita dell’attico a Di Giorgi, sostenendo la regolarità della transazione. Spiegando che se fosse stato in affari con il sindaco allora avrebbe fatto di tutto per evitarne la caduta.
Poi si è lasciato andare mostrando la sua umanità e qualche lacrima quando gli è stato chiesto di raccontare com’è il carcere, parlando di un ambiente disumano.
Infine un pentimento politico forse tardivo ma che testimonia come oggi anche dalle parti di Forza Italia vedano in Di Giorgi e Maietta la causa di tutto quello è che è accaduto negli ultimi anni al Comune di Latina e che ha portato alla genesi dell’Operazione Olimpia.
News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.
