LIVORNO – Va a due donne il decimo Premio De Majo, il riconoscimento giornalistico in memoria del compianto cronista de Il Tirreno quest’anno celebratosi in una Sala delle Cerimonie di Palazzo Comunale gremita di spettatori, colleghi e amici. Per Juna Goti, 39 anni de Il Tirreno che ha lavorato molto al suo fianco in redazione per la cronaca e la politica è un momento particolare: “L’ho conosciuto bene e ci siamo presi diverse volte a testate anche se poi la tirava sempre un pezzettino dalla sua parte. La prima volta che l’ho conosciuto mi portò a fare il giro delle cantine, lui che era borghigiano doc ma che nella cantina del Venezia era trattato come un figlio tanto era un certo tipo di persona. Il premio lo dedico al collega Mauro Zucchelli che vinse la prima edizione del premio”.
Cronaca, politica ma non solo, perché Luciano De Majo scriveva anche di sport ed era un appassionato di remo livornese e di basketball. Ed ecco quindi la seconda premiata, Giulia Bellaveglia, 30 anni di Qui Livorno: “Non ho conosciuto Luciano per la differenza di età, dedico un pezzettino di questo premio a tutti i miei colleghi che condividono la stessa esperienza con me 365 giorni all’anno”.
Il ricordo del giornalista scomparso dieci anni fa è commosso da parte di tutti: “Ho difficoltà a scegliere un episodio – così il sindaco Luca Salvetti – da quando abbiamo lavorato insieme a Radio Flash, La Nazione e il Telegrafo, le gare remiere e tantissimi momenti belli vissuti da amici”. In lacrime Mauro Zucchelli, ormai in pensione ed ex “compagno di banco” di Luciano De Majo nella redazione de Il Tirreno: “Luciano ci lascia la leggerezza, la capacità di non essere pesanti, pedanti e supponenti, la parte migliore del bada lì”. Presente un altro ex collega de Il Tirreno ora in pensione, il neo candidato del centrodestra Alessandro Guarducci: “Nonostante le difficoltà del dolore per la sua assenza un ricordo sempre vivo nel nostro cuore”. Hanno presenziato alla premiazione il consigliere regionale Francesco Gazzetti e il presidente dell’Arci Marco Solimano.
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