LATINA – Acampora e Nardone, Concommercio: «Nessuna certezza e totale assenza di indicazioni nel DPCM del 26 aprile per il settore dell’estetica e dei parrucchieri, si condannano a morte le imprese»

Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Conte e il conseguente  DPCM del 26 aprile ,come e’ noto , hanno generato delusione e sdegno in gran parte delle categorie del commercio e dei servizi. Una fase 2 che si è presentata come null’altro che una Fase 1.2 :nessuna certezza per le imprese ne’ in termini di ripresa ne ‘ di aiuti   concreti. Solo la prospettiva di una lunga agonia senza nessuna visione a breve e a medio termine

Particolarmente  pesante è apparsa da subito la situazione delle imprese dell’estetica e dei parrucchieri per cui,nel Decreto, non si prevede una tempistica di riapertura a breve .Solo un vago riferimento, in Conferenza Stampa ai primi di giugno,nessun riferimento temporale certo  né tanto meno indicazioni specifiche in termini di misure di sicurezza richieste nelle ben 70 pagine del Decreto.

Quello dell’estetica e dei parrucchieri è un sistema di imprese variegato e capillare ( 135 mila imprese e oltre 260mila addetti) ,che è parte importante dell’economia locale nazionale ,eppure è stato lasciato nella più assoluta incertezza,non considerato  se non per dire “per il momento non riaprirete”.

Una situazione intollerabile !Imprese con competenze,innovazioni e costante evoluzione tecnica ridotte allo stremo ,senza prospettiva .

“Eppure le p.m.i del comparto Bellezza e Benessere ,immediatamente dopo la chiusura ,hanno cominciato a ragionare su come rendere ancora più puntuali le misure di sanificazione e sicurezza,che già appartengono al modo stesso di lavorare di questi settori “ ha dichiarato il Presidente Confcommercio Lazio e Lazio Sud Giovanni Acampora.

” Ma purtroppo è ormai chiaro che le Conferenze Stampa del Presidente del Consiglio e i Decreti che fanno seguito sono sempre più lontani dalla realtà delle imprese ,ignorando completamente alcune componenti importanti non solo dell’economia ma anche della vita quotidiana come in modo evidente per  estetisti e parrucchieri“ha affermato Acampora.

“Non possiamo più accettare questi approcci ,nonostante la nostra volontà di continuare a collaborare con le Istituzioni. Per il nostre imprese del settore Bellezza e Benessere chiediamo ,con forza ,considerazione e certezze,”ha proseguito il Presidente Acampora

”Nello specifico chiediamo che possano riaprire al più presto,con tutte le tutele del caso, ma dando loro  la possibilità di lavorare,senza sottoporle ad ulteriori sacrifici e non rischiando un’alta mortalità aziendale con una perdita significativa di occupazione. Abbiamo proposto alla Regione Lazio  un protocollo di norme e procedure di sicurezza per il settore ;siamo disponibili ad recepire ulteriori indicazioni nazionali ma non possiamo e non vogliamo che estetisti e parrucchieri siano condannati a morte ,senza appello”

“La situazione è grave: la resistenza economica e morale di tutte le nostre imprese e’ arrivata allo stremo “ha dichiarato la Presidente Bellezza e Benessere Confcommercio Lazio Sud Elena Nardone

“Ogni giorno mi confronto ed ascolto tanti colleghi e colleghe delusi ,arrabbiati,sul punto di gettare la spugna ;è una cosa gravissima perchè nel nostro settore  l’impegno,l’aggiornamento,l’innovazione non sono mai mancati ,ponendo al centro il cliente ,il suo benessere e la sua cura”ha continuato la Presidente Nardone” Vogliamo riprendere a lavorare ma anche essere concretamente aiutati con finanziamenti a fondo perduto,agevolazioni per eventuali adeguamenti e ,anche con il pagamento a breve della C IG dei nostri collaboratori”.


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