Scrive Lidano Grassucci che lui sta con Fabio D’Achille e non con la morale imbecille. Detta così suona come un’affermazione di principio difficile da negare. Sono garantista da sempre, praticamente lo ero già nella pancia di mamma. Ho difeso Berlusconi dalle incursioni della magistratura che non si fermano neanche per gli 83 anni suonati del Cav. E’ notizia di qualche giorno fa, infatti, che qualche pm fiorentino ipotizzi una partecipazione di Berlusconi all’attentato di cui furono vittime Maurizio Costanzo e Maria De Filippi. Una idiozia.

Ho difeso e continuo a difendere Craxi ed il socialismo italiano dalla damnatio memoriae e dalla “finta rivoluzione” che risparmiò soltanto i comunisti.

La tesi di Grassucci è pressappoco questa:”D’Achille è consigliere comunale e socio lavoratore di una coop che ha beneficiato della politica? Dove sta lo scandalo? Tutti devono lavorare, anche un consigliere comunale”.

Sono, in linea di principio, d’accordo con la tesi di Grassucci essendo io un realista incallito cresciuto alla scuola di Machiavelli e Weber. E però c’è solo un piccolo intoppo in questa narrazione : la genesi, l’essenza, persino la natura ontologica di Latina Bene Comune.

Questo pseudo movimento civico, in realtà una armata brancaleone della peggior sinistra stracciarola, nasce sull’onda emotiva di una sacrosanta indignazione per le malefatte della destra. Pochi mesi prima delle elezioni amministrative che sancirono la disfatta del centrodestra più che la vittoria di Coletta (le percentuali del cardiologo son quelle del primo turno, vale a dire un non entusiasmante 17%) ci fu quella imponente fiaccolata per la legalità. Una messa laica dal vago sapore manettaro e giustizialista celebrata davanti la Questura di Latina. Quello fu il battesimo politico di Coletta e, d’altronde, l’ottimo cardiologo (amo spesso ricordare che io preferisco farmi visitare dalla competenza del Prof. Franco Romeo, nume tutelare della cardiologia italiana e Primario a Tor Vergata) non perde occasione per fare della onestà e della legalità, cioè due prerequisiti per chiunque desideri far politica, il vero core business della sua avventura.

Proprio per questo la vicenda che riguarda Fabio D’Achille ed una cooperativa di cui egli risulta socio-lavoratore, ha tutto il sapore di svelare l’ipocrisia e l’imbecillità -questa sì- della doppia tripla e quadrupla morale degli ellebicini.

C’era un signore che veniva a far colazione allo stesso mio bar. Leggeva i giornali e sentenziava :” Che Paese, questi politici son tutti ladri!” , ed ovviamente giù applausi di condivisione.

Un giorno mi fermano per strada e mi dicono che quel signore del “son tutti ladri” era stato arrestato ché l’avevan sorpreso a chiedere tangenti.

Tutto si può comprendere, nella Vita, eccetto che la morale imbecille degli immorali.


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.