“Chi non muore si ravvede” l’Improvvisata Compagnia al Teatro San Francesco di Latina

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LATINA – “Chi non muore si ravvede” è il titolo della commedia che andrà in scena venerdì 6 ottobre grazie all’Improvvisata Compagnia. L’appuntamento è per le ore 20,45 al Teatro San Francesco di Latina in via dei Cappuccini. Si tratta di uno spettacolo originale, scritto e diretto da Antonio Orelli, che per la prima volta si imbatte in questa avventura. Si tratta di una “ridicolosa e piacevole historia nella quale appieno si descrive la falsa valorosità e la poca fierezza del Capitano Matamoro et ogni cosa notevole al buon costumeai tempi della pandemia”. Personaggi ed interpreti saranno: Capitan Matamoro (Antonio Lungo), Isabella (Rossana Nardi), Giustino (Nico Damiano), Coviello (Antonio Orelli), Cantastorie (Flavio Rachete), Satanasso (Paolo Davoli), Morticola (Francesco Nardi), Thaleia (Fabiana Salvucci). Direttrice di scena Tittina Volpicelli, luci e audio curate da Giovanni Piscopo e Marisa Sannino. Info e biglietti: 349.6237814 – 347.5538073 – 328.17 38106.

“Vi chiderete perché quattro persone normali diventano maschere? – spiega il regista Antonio Orelli – Perché a mio avviso durante la pandemia ognuno di noi ha indossato la maschera che gli sembrava più affine a se stesso. C’è chi si è spaventato a morte e non è uscito più di casa, chi fingeva una spacconeria da uomo di vissuto, ma nel suo intimo temeva anche di morire, chi pensava fosse tutto un complotto e in realtà il virus neanche esisteva, chi dopo due talk show diventava dottore e iniziava a usare termini scientifici e così via…Insomma dalle ‘centomila’ maschere di Pirandello, a livello planetario inconsciamente ci siamo divisi naturalmente le ‘parti’ in autonomia, interpretando alla fine dei giochi una ristrettissima varietà di ‘maschere senza vestito’ (io ero il fatalista che sminuiva un po’ tutto); ognuno di voi sa in cuor suo che parte ha interpretato: il pauroso, lo spaccone, il cospiratore, il fatalista… A questo punto, immaginiamo, come dice il capitano che tutto il mondo sia rappresentato sulle assi del teatro, un microcosmo che rappresenta el mundo intiero, quindi le maschere, nella storiella di contorno devono comunque portare all’esasperazione le loro caratteristiche, capitano spaccone ma pauroso, coviello stupido disposto a credere a tutto, giustino furbo e cospiratore e Isabella pronta a cambiare bandiera alla prima occasione. Il senso della commedia si può e si deve decifrare dall’ultimo monologo del diavolo. Satanasso (satanasso solo per esigenze di scene, in realtà dovrebbe essere Lucifero, che biblicamente era il portatore di luce intesa come conoscenza) è l’unico a mettere in relazione il mondo delle maschere con quello degli “uomini”. E’ il primo a squarciare il velo tra il mondo delle maschere e quello reale mettendoli sullo stesso piano. È lui l’unico a parlare di mortali sul palco e il messaggio, è quello per cui, come esseri umani, stiamo inesorabilmente perdendo la strada per il paradiso, abbiamo perso la retta via, si va tutti all’inferno insomma. Nel punto in cui rivela alle maschere il destino degli uomini, si rivolgerà anche direttamente al pubblico, indicando la gente in platea, mi piacerebbe e spero che qualcuno possa sentirsi chiamato in causa alle parole del diavolo. Il titolo stesso della commedia non è solo un titolo ma un consiglio per i presenti: ravvedetevi, fate ammenda dei vostri peccati, riprendete la retta via finche siete vivi, finché siete in tempo”. Il resto lo scoprirete a…teatro!!!

 


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Giornalista, organizzatrice oltre che conduttrice di eventi e uffici stampa. Laureata in Lettere. Ho mosso i primi passi in radio e vi sono rimasta per 14 anni e mezzo. Per cinque anni Ufficio Stampa del Comune di Latina. Ho attraversato tutti i mezzi di comunicazione: radio, tv, cartaceo, on line (ci vorrebbe troppo spazio per elencare tutte le testate!). Sono una lettrice accanita e scrivo per passione racconti gialli e noir. Perché News-24.it? E’ fresco, veloce e non ci sono fake-news.