ROMA- L’omicidio avvenne a Formia il 29 maggio del 2015. All’inizio le indagini si indirizzarono negli ambienti della camorra, ma poi venne fuori la verità.Era stato un cliente dell’avvocato ad ucciderlo perchè aveva perso una causa civile e l’avvocato Piccolino era la controparte.Reo confesso, Michele Rossi, di S Cosma e Damiano, fu riconosciuto grazie alle telecamere di videosorveglianza. E’ stato condannato dalla suprema corte a 17 anni e 8 mesi di reclusione. La prima sezione penale della Corte di Cassazione,ieri sera,ha rigettato il ricorso della difesa,confermando cosi la sentenza emessa dalla Corte D’Assise d’Appello di Roma.
Confermata anche la provvisionale di 60.000 euro in favore della parte civile. «Si chiude una dolorosa vicenda, era quello che la famiglia di aspettava», è stato il commento a caldo degli avvocati Alberto Scerbo e Giancarlo Corsetti, che hanno assistito i familiari della vittima.
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