LATINA – «Alla luce delle risultanze della conferenza di servizi tenutasi oggi in Regione Lazio, ancora una volta occorre rilevare come la vicenda della problematica legata alla possibile riapertura nella discarica di Borgo Montello sia gestita in maniera superficiale e caotica da tutte le parti in causa. Un caos che sembra avere come unico obiettivo quello di portare all’ottenimento da parte del gestore privato il permesso per l’ampliamento richiesto». Non è certo tenera la dichiarazione da parte della Consulta dei Borghi sulla spinosa vicenda dell’ipotetico ampliamento dell’invaso Ecoambiente di Borgo Montello. Sono Donatella De Persis e Gillo Dal Palù, portavoci della Consulta dei Borghi, più l’avvocato Annalisa Muzio, consulente legale della Consulta dei Borghi.

«Diversamente continua a non trovare una spiegazione plausibile il nodo legato alla bonifica del sito che, come ribadito più volte, deve essere eseguito indipendentemente da ogni ipotesi di riapertura o meno della discarica. Nel sito, di fatto, continua a sussistere un inquinamento che da anni è ormai acclarato. Eppure, alla luce di questo dato, di fatto incontrovertibile, si continua a dare credito alle pretese del gestore privato, il quale, nella conferenza odierna ha addirittura annunciato un nuovo campionamento degli invasi, per appurare o meno se ci sia inquinamento e a tale scopo ha chiesto termine entro il 10 Febbraio per eseguire i detti esami. Tutto ciò nonostante sia stato ribadito attraverso un’apposita nota da parte dell’Arpa che l’inquinamento e il mancato progetto di bonifica presentato al Comune di Latina, sempre da parte del privato, nel 2014, abbiano ormai compromesso la salubrità ambientale dell’area. La domanda allora è una ed esplicita: come è possibile che la Regione Lazio, la Provincia ed il Comune, non abbiano fatto rilevare tale incongruenza? Ci saremmo aspettati una posizione ferma rispetto alla mancata bonifica e soprattutto rispetto alla nuova presa di posizione del soggetto privato che ha addirittura messo in discussione i rilevamenti e gli esami fatti da Arpa. Siamo curiosi di sapere, allora, cosa scaturirà dal confronto tra Arpa e gestore privato, a questo punto aspettandoci di tutto. In ultimo, altro grande lato oscuro di tutta questa vicenda, è l’assoluto silenzio da parte del Comune di Latina sulla possibilità di riattivare l’iter della variante urbanistica per perimetrare il sito: uno strumento che, come abbiamo già evidenziato più volte, se venisse utilizzato metterebbe la parola fine a qualsiasi velleità di ampliamento della discarica. Anche in questo caso, riteniamo doverosa una spiegazione da parte del Comune di Latina».

 

 

 


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