Costi e benefici di Zac, politico sanguigno e appassionato che ha amato Latina.

Si fa un gran parlare, di questi tempi, di analisi costi-benefici,
come di un metodo miracoloso in assenza di una politica che sappia
fare il suo mestiere.
Se penso alla Politica, in questa nostra sciagurata terra, il volto
che mi viene alla mente è senza dubbio quello di Vincenzo Zaccheo. E
se provassimo a cucire su di lui, una analisi costi-benefici, cosa ne
uscirebbe fuori?
I costi, senza neanche pensarci, afferiscono al carattere e al sangue
dell’uomo: capace di una bontà sconfinata, come anche di una durezza
senza pari. In poche parole, Zac è passionale sempre ed in ogni
momento, incapace di distinguere pubblico e privato, politica e
quotidianità. M’è capitato di discuterci, siamo stati assai senza
sentirci e spesso a causa mia e però, che nostalgia delle chiamate
mattutine in cui si spaccava in quattro il sottilissimo capello della
politica locale, analisi politica pura e semplice, un allenamento
costante ed utilissimo per una mente affamata di ragionamento.
Il suo carattere, dicevo, è senza dubbio un costo: ne ha pagato e ne
paga le conseguenze. Quel sopracciglio alzato è preludio di battaglie
aspre ma leali, sanguinolente quanto basta per poi sfociare in osteria
a far la pace.
I benefici? Uno, uno soltanto, e pure immenso: ama Latina, Zac!La
ragione è molto semplice, dopo la tragedia che investì, letteralmente, la sua
vita di bambino, Latina per lui è stata Madre e Padre
ed i volti di tanti, tantissimi latinensi hanno visto in quel bambino,
in quel ragazzo e poi nell’uomo politico di raro talento, un figlio da
riconoscere e sostenere.
Ha avuto tanto, Vincenzo, da Latina. Ha restituito altrettanto, però,
in ogni occasione in cui ha potuto. Sono stato, recentemente, in una
azienda agricola della nostra Provincia per acquistare ottimi vini ed
un olio senza pari e lì, senza volerlo, in una terra che non è certo
di destra come i Lepini, ricordavano Zaccheo Vice Presidente della
Commissione Agricoltura di Montecitorio battersi per le realtà
agricole della nostra terra, vera eccellenza di cui andare orgogliosi.
Sovente, poi, capita d’interrogare uomini politici di destra e di
sinistra che contribuirono alla caduta della sua amministrazione e lì,
lo stesso copione: un convinto pentimento rispetto al nulla cosmico
che da anni (s)governa Latina. Michele Nasso è un politico anomalo ché
nel cuore e nell’anima è rimasto sempre un imprenditore ed un
lavoratore infaticabile, non può dirsi certo uno dei politici più
vicini al Sindaco Zaccheo. E pure mi diceva Michele che è da
preferirsi sempre un Sindaco che interferisca con il lavoro dei suoi
assessori, che controlli, che telefoni con l’ossessività e con la
pedanteria che Zaccheo soltanto esercita con professionalità.
L’elenco dei pentiti che, con onestà intellettuale e politica hanno,
nel corso degli anni, manifestato pubblicamente questa nostalgia si
estende anche nell’altra metà campo, al centrosinistra: penso a
Fabrizio Mattioli e a Giorgio De Marchis, i soli che abbiano avuto il
coraggio di mettersi in discussione.
Una energia così vulcanica, un istintivo talento come il suo sono doni
impossibili da ricercare nei nuovi protagonisti della politica, nani e
ballerine avrebbe detto il compagno socialista Rino Formica. Insomma,
se per la (o il ?) Tav non si riesce a trovare una quadra, l’analisi
costi-benefici su Zac è senza esitazione positiva: sono assai più i
benefici, in termini di idee, progettualità, risorse ritrovate e
ripescate in ogni dove per il territorio che i costi di un carattere
sovente impossibile.
Chiunque voglia governare per davvero Latina dovrà ripartire, piaccia
o meno, dalle sue idee: università, porto, nuovo ospedale.
P.S. Vorrei tranquillizzare i lettori: questa simpatica analisi
costi-benefici intorno a Zac non me l’ha commissariata il Ministro
Toninelli!