Costituzione & Inclusione Una Grande “Bellezza”

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Due eventi notevoli sabato 14 dicembre, a distanza di poche ore, a Latina (al mattino) e a Roma (pomeriggio): inaugurazione del Monumento all’Inclusione, manifestazione delle Sardine (San Giovanni). Due potenti bombole di ossigeno per tutti coloro che oramai, da tempo, stanno soffrendo a causa delle privazioni e degli insulti della politica,in generale, tecnico amministrativi (in loco,vedi teatro etc.),in particolare. A proposito della manifestazione il coordinatore delle Sardine romane, un giovane uomo del Kenia,padre di due bambine, nero,gentile e assolutamente preparato, perfettamente integrato in Italia, alla domanda (in tv) che cosa loro avrebbero portato in piazza (striscioni,altro),ha risposto con convinzione,orgoglio e compostezza: “Noi portiamo unicamente la Costituzione”: confesso che mi sono commosso,quasi non credevo alle mie orecchie, fin troppo subissate e oltraggiate da tante infamanti bestemmie e nefandezze, implicite o gridate, sul dettato costituzionale e,congiuntamente,sulla Liliana Segre. Difatti quella manifestazione ha rappresentato un salutevole e salvifico (mo ci vuole!) risarcimento, un gesto e una volontà altamente democratici e repubblicani. Un volto finalmente non sfregiato di un popolo che,manca poco, rischia di non avere più nome né gloria per colpa di quei cortigiani (politici) da “Rigoletto”(Verdi) stigmatizzati come “razza dannata”. Nella mattinata, a Latina, presso il Parco S.Marco, è stata scoperta la scultura creata dall’artista Giovanna Campoli (di Latina) -titolo: Deus ex machina”- a significare il delicato, civilissimo aspetto sociale della Inclusione, in questo caso sportiva, monumento dedicato alla Fondatrice di Special Olympics, Eurinice Kennedy Shriwer che volle inserire nelle attività sportive (nuoto e altro) i diversamente abili. Alla cerimonia erano presenti il Sindaco Coletta, Giovanni Di Pietro (presidente della Fondazione Varaldo Di Pietro), Alessandro Palazzotti (vice presidente Special Olympics Italia), Samuel Kennedy Shrirer (nipote di E.Kennedy Shrire), On. Paolo Orneli (Ass.Reg.le Lazio Sviluppo,Ricerca,Innovazione,altro),On. Davide Sassoli (Presidente Parlamento Europeo). Posso dirlo? Una cerimonia di gran classe e per la perfetta organizzazione e per il taglio spettacolare,con tanto di pubblico assiso(!) al riparo di un accogliente gazebo. Bella l’dea di una voce (dal vivo ) che ha cantato i tre inni -europeo,italiano e americano (per la vocalità mi ha ricordato la grande Mahalia Jakson); della violinista Anastasiya Petriyshak: sul sottofondo di “Mission”(Ennio Morricone) ha accompagnato lo scoprimento (alcuni ragazzi “inclusi”) del gruppo scultoreo spiccando per la bionda treccia sull’omero ignudo e il lungo abito rosso fuoco: scenicamente e musicalmente eccellente! Anche il Sindaco è stato attraente, raramente come stavolta mi ha convinto (gliel’ho detto)! Scherzi a parte,nel suo intervento introduttivo,misurato e incisivo, ha delineato l’importanza dello sport senza frontiere e senza barriere architettoniche; non ha mancato di criticare ogni forma di razzismo,violenza verbale e, pur se discretamente allusivo,la cattiva politica nazionale: vivaddio! Quando mi sono congratulato con lui, mi ha chiesto se gli ero piaciuto anche come attore: meglio di Antony Perkins (in “Psyco)”! Significativi tutti gli altri interventi, senz’altro efficace e di bell’impatto col pubblico quello dello spigliato nonché accattivante giovane rampollo dei Kennedy (con traduzione simultanea a fianco) che ha salutato e ringraziato in italiano. Necessario, empatico,venato d’un certo pathos l’intervento (conclusivo) di D.Sassoli: sul filo di un ragionamento pregnante, da vero,qualificato politico, lucidamente e non senza una percepibile preoccupazione, ha delineato l’urgenza e la giusta ragione della inclusione (d’altro tipo) dell’Italia in Europa. Si è congedato esortando ad avere coraggio; in separata sede,salutandolo, gli ho detto che il coraggio lo si può trovare, perdurando così le cose da noi la fiducia davvero no. Tra gli intervenuti qualcuno ha detto che con questa occasione Latina si è contraddistinta per essere una città di bella statura,tale da sentirsi orgogliosi e fieri di appartenervi.
Personalmente e “storicamente” io ancora non credo di essere arrivato a tanto! Si è trattato, indubbiamente, di una “giornata particolare” in cui è stata esaltata,in senso lato, la “bellezza” intesa come partecipazione civile, adesione emotiva e al tempo stesso civile alla politica costruttiva. Un avvenimento permeato da un pensiero forte e non di semplice rappresentanza, che riscatta il buon Coletta dall’essere né più né meno che un “targhettaro”: di essere dedito cioè esclusivamente allo scoprimento di lapidi “votive” etc.Non sono d’accordo, ci vogliono anche la targhe o le occasioni per non dimenticare (lo scoprimento dell’auto-relitto di Falcone etc.). Si è detto anche che con questa manifestazione Latina ha dimostrato di essere “l’ombelico del mondo” per il carattere,la finalità internazionale o (para)mondiale della circostanza: magari per la specifica coincidenza, per il resto…. Riconosco,comunque,di aver vissuto, per qualche ora, l’emozione di essere stato coinvolto come “animale politico” (zòon politikòn), teatralmente e musicalmente: di partecipare cioè a una liturgia laica quale di fatto è il teatro, espressione di civiltà e partecipazione democratica.(gmaul)


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