APRILIA – E’ stata presentata oggi dalla società Crea Plant (Gruppo Altissimi) la Paur per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica e teleriscaldamento con impiego di rifiuti combustibili.

Il Progetto proposto nell’ambito della Provincia di Latina, è ad iniziativa privata, per un valore di circa 410 milioni di euro.

Il progetto della Crea Plant prevede l’utilizzo di soli rifiuti derivanti dallo scarto del trattamento dei rifiuti da raccolta differenziata ma che non sono in alcun altro modo riciclabili, e gli scarti provenienti da altri impianti di trattamento rifiuti che attualmente trovano (quando la trovano) destinazione verso discariche italiane o estere, se non restano addirittura stoccati per mesi sui piazzali di stoccaggio di molti impianti, senza trovare un’adeguata collocazione.

I rifiuti trattabili annualmente (circa 437.000 t/anno), saranno destinati ad una forma di recupero e nel contempo influiranno sulla diminuzione dei conferimenti in discarica che l’Europa vuole ridotti al 10% nel 2035. L’impianto utilizza le migliori tecnologie disponibili per produrre energia elettrica (per una capacità di 220 MWt), e per il recupero delle polveri e delle ceneri (recuperate per il 97%) derivanti dalla combustione evitando emissione in atmosfera di macro e microinquinanti.

Il termovalorizzatore di Copenaghen

Al pari di altri impianti quali quello di A2A a Brescia o quello di Copenaghen, è anche in grado di fornire acqua calda alla cittadinanza del Comune di Aprilia. La struttura (alla cui creazione hanno contribuito professionisti di grande prestigio), contrariamente all’immaginario comune, è stata disegnata per non avere un impatto significativo sull’ambiente, ricoperta di verde e dalle forme armoniose che ne mimetizzano il complesso.

Insomma, una dimostrazione di come un impianto possa essere un esempio di tecnologia green rispettoso di tutte le normative e gli obiettivi imposti dall’UE, e nel contempo una occasione per il territorio anzichè un peso.

Le scelte del management non si sono concentrate unicamente sulle migliori tecnologie e sul design ma hanno lavorato intensamente sulla possibilità di cambiare il volto alla gestione di un impianto così importante e strategico.

La volontà è quella di superare la sindrome di Nimby rendendo partecipe la cittadinanza dell’iniziativa, da qui la scelta di trasformare la compagine societaria, dopo l’approvazione del progetto e prima della sua realizzazione, in società per azioni ad azionariato diffuso, con la possibilità per ogni cittadino di acquisire azioni e diventare così parte attiva del progetto e della gestione: una iniziativa unica nel suo genere, almeno in questo specifico settore che è quello che incontra maggiore ostracismo della popolazione e delle associazioni ambientaliste.

Il progetto non inciderà in senso sfavorevole al raggiungimento degli obiettivi relativi all’aumento della raccolta differenziata o al raggiungimento di più alte percentuali di riciclo di materiali, ma si inserirà in un contesto in cui contribuirà al raggiungimento dell’equilibrio e dell’efficientamento impiantistico della gestione dei rifiuti, e contribuirà al raggiungimento dell’autosufficienza impiantistica della Provincia di Latina, e alla chiusura del ciclo dei rifiuti, consentendo il massimo sfruttamento del principio di prossimità, con indiscutibili vantaggi economici (per tutti gli operatori di settore, per i comuni e anche per i cittadini per i riflessi che solo un sistema integrale di gestione dei rifiuti comporta sulla TARI) oltre che pratici nella gestione dei rifiuti, anche nell’ottica della futura entrata in funzione delle EGATO.

Un progetto più che mai attuale e coraggioso se solo si pensi alla pandemia e alla situazione di difficoltà nelle importazioni verificatasi in tutto il mondo, all’aumento dei combustibili e delle fonti di energia, alla dipendenza energetica (dal gas in particolare ma anche dal carbone) dagli stati stranieri. Situazioni che, mostratesi in tutta la loro pericolosità e criticità obbligano ad un cambio di rotta, ad entrare nell’ottica di utilizzare al massimo delle possibilità sia le fonti rinnovabili proprie, sia le fonti alternative quali quella prodotta dai rifiuti. Contribuendo al processo di decarbonizzazione e al minore sfruttamento dei carburanti fossili con tutti i conseguenziali effetti anche sulla tutela dell’ambiente e della salute pubblica

Sempre in provincia di Latina, nelle prossime settimane il commissario straordinario nominato dalla Regione Lazio dovrebbe indicare il sito per la realizzazione di una nuova discarica. Il piano di Fabio Altissimi, presidente di Rida Ambiente, sembra porsi come possibile alternativa: se il progetto ottenesse il via libera dalla Regione Lazio, il termovalorizzatore trasformerebbe in energia elettrica e in calore per il teleriscaldamento i rifiuti che altrimenti dovrebbero andare in discarica, ovvero quelli non riciclabili.

Il modello a cui si ispira è quello di Copenaghen, la capitale della Danimarca il cui termovalorizzatore ospita una caffetteria sul tetto e una pista da sci. Quello proposto da Altissimi, “utilizza le migliori tecnologie disponibili per produrre energia elettrica e per il recupero delle polveri e delle ceneri (recuperate per il 97%) derivanti dalla combustione, evitando emissioni in atmosfera di macro e microinquinanti”.

Gli scarti da portare in discarica sarebbero il 3%, ovvero “massimo 15mila metri cubi contro i 700mila metri cubi che utilizzerebbe una discarica e il complesso sarebbe ricoperto di verde per mimetizzarlo con l’ambiente circostante”, aggiunge il presidente di Rida che lunedì sera, tramite un’altra società che fa parte del suo gruppo, la Crea Plant, ha presentato il progetto in Regione Lazio.

I finanziamenti per realizzare l’impianto sarebbero tutti privati e il modello proposto è quello dell’azionariato diffuso: “Per superare l’effetto Nimby la strada è quella di trasformare la compagine societaria, dopo l’approvazione del progetto e prima della sua realizzazione, in società per azioni ad azionariato diffuso, con la possibilità per ogni cittadino di acquisire azioni e diventare così parte attiva del progetto e della gestione”.

Per tutti i dettagli del progetto ecco la documentazione completa: Presentazione del progetto crea


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