MILANO – L’eco delle dichiarazioni di Ferdinando Tripodi, attivista della Lega e Gay dichiarato sono arrivate fino in Lombardia, dove Daniel Munari ha voluto rispondere alle sue considerazioni sull’adozione di un bambino da parte di genitori single o genitori dello stesso sesso.

Lettera Daniel F Munari – candidato alle elezioni regionali in Lombardia per il distretto di molano con “Lombardia Progressista – sinistra per Gori”

“Caro Ferdinando, mi chiamo Daniel Munari e ho appena letto l’intervista che hai rilasciato a news24.it
Non voglio entrare nel merito alle tue idee politiche o delle tue opinioni su economia, gestione dell’immigrazione o quant’altro. Ma mi preme scriverti due righe per quanto riguarda le tue dichiarazioni e le tue posizioni rispetto all’adozione da parte di due persone dello stesso sesso o di single.

Io sono un figlio adottivo, sono arrivato a casa dei miei genitori quando avevo 45 giorno in un lontano 1974. Periodo di grandi rivoluzioni e battaglie nel nostro paese, in questi tempi la minaccia terrorista era forte, il debito pubblico alto, il divorzio fresco fresco e la 194 ancora in fase embrionale. A quei tempi la legge sulle adozioni era, per quanto possibile, ancor più complicata e tortuosa di oggi …. a quei tempi chi sceglieva di adottare era un avamguardista, quasi un eroe. Ma era qualcuno che, come oggi del resto, si andava ad infilare in un labirinto burocratico che ti scava nelle viscere dell’anima, ti stravolge la vita, ti toglie il sonno, per un solo motivo: l’amore.
Amore che sta ed é o dovrebbe essere alla base di ogni famiglia. Amore che é il nutrimento primario e fondamentale per ogni bambino.

Troppi sono i bambini in Italia che invece sono succubi di leggi assurde che a volte più che essere tutelanti diventano discriminanti… e grazie al Cielo che esistono bravi assistenti sociali e giudici illuminati che riescono in qualche modo ad ovviare a una legislazione iniqua e disattenta alle vere necessità di queste creature. Inorrudisco al solo pensiero che la tua unica preoccupazione sia quella di garantire un modello “stabile” fondato sulla presenza di figure maschili e femminili. Inorridisco al pensiero che questa idea la partorisca proprio un uomo che dovrebbe essere più sensibile alle istanze di chi, per troppo tempo, non ha avuto pieni diritti. Io sono omosessuale, sono figlio adottivo, sono single, sono padre felice e orgoglioso di un piccolino di 5 anni nato grazie alla GPA.
E il nostro sogno é accrescere la nostra famiglia fondata sull’amore e il rispetto, sulla cura e le attenzioni…. donando un pezzo dei nostri cuori a bambini che hanno bisogno di noi…. attraverso l’adozione. Perché non è mio diritto adottare, ma diritto di quei bambini ricevere il mio amore e quello del suo fratello adottivo. È loro diritto vivere in un paese dove nessuno possa più permettersi di organizzare la governance su un unico presupposto: quello del divieto. Mi piacerebbe incontrarti, parlarti, farti parlare con mio filglio e i suoi compagni di scuola. Mi piacerebbe farti vedere cosa è l’amore.
Questo mi spaventa.

Un abbraccio
Daniel Munari.
Figlio orgoglioso di due eroi e padre felice di un bambino sereno.


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