LATINA – «Latina non può cedere al populismo delle destre. In questi giorni di campagna elettorale assistiamo ad una impressionante sequela di parole in libertà, pronunciate soprattutto da alcuni leader nazionali, pronti a diffondere i soliti luoghi comuni sulla nostra città e sull’intero territorio, pur di raggranellare voti. Oggi il centrosinistra deve respingere con forza queste prese di posizione che dureranno il tempo di un comizio: io voglio rilanciare un’alleanza con Latina all’insegna delle buona politica e dei valori, che guardi al futuro e non strumentalizzi la storia e il passato recente». Lo dichiara in una nota il deputato uscente e candidato alla Camera per il centrosinistra, nel collegio di Latina, Federico Fauttilli.

«C’è molto da dire in relazione ai proclami di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini – ribadisce Fauttilli – che pensano sia sufficiente soffiare sul malcontento, riproporre antiche ricette da realizzare in seno ad una coalizione storicamente inaffidabile, pur di guadagnarsi il favore dei pontini. Per essere chiari – aggiunge il deputato – mi pare poco credibile Giorgia Meloni che riabilita l’ex sindaco Vincenzo Zaccheo quando fu proprio la destra a scegliere come suo successore Giovanni Di Giorgi. E inoltre – precisa – i progetti che la giovane deputata propone per il nostro territorio sono proprio quelli che Zaccheo non ha potuto realizzare in considerazione della mancata candidatura a sindaco dopo la rocambolesca sfiducia subita. Non lasciamo, dunque, che ai fallimenti di ieri si saldi il populismo di oggi. A Latina coltiviamo il vizio della memoria, e perciò – dice Fauttilli – non dimentichiamo il regalo che la Meloni ci ha fatto consegnandoci il deputato Maietta, dopo che lei stessa si dimise dal collegio di Latina che l’aveva eletta».

Aggiunge il deputato uscente: «A pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale è utile lanciare un appello anche alle forze civiche per mettere un argine a queste prese in giro. Spero che prendano una decisa posizione a favore del centrosinistra se hanno a cuore il destino della collettività. Non è tempo di avventure, occorrono competenze e credibilità, non bisogna far approdare il consenso verso lidi populisti che, oltre alle destre, possono virare sul quel grillismo che ormai ha svelato tutti i suoi limiti».

Conclude Fauttilli: «Ho letto anche di una piazza piena ad ascoltare Matteo Salvini. E mi è venuto da pensare – conclude il candidato – agli anni in cui anche Almirante riempiva piazza del Popolo. Oltre al diverso spessore che animava l’esponente di destra di allora, ricordo che poi alle urne prevaleva sempre il voto moderato. La stessa cosa, ne sono certo, accadrà oggi».


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