LATINA- In questo periodo pare che anche La Feltrinelli stia arrivando al giro di vite con la chiusura di alcuni esercizi (vedi Galleria Sordi, al Corso, Roma) e conseguente licenziamento del personale, come a Torino e Bari. A Latina, fin dall’ apertura, è stata una salutevole ossigenazione, senza togliere meriti a certe librerie storiche della città, diverse per dimensione e portata. Un “ossigeno” alimentato dal suo direttore,Massimo Bortoletto, giovane animato da “passione e ideologia”, in linea,peraltro, con quella dei fondatori. Dando ad essa un apporto e supporto determinante, rendendola un punto di riferimento “obbligato”, un piccolo centro culturale, un luogo di pubblica utilità, non certo per addetti ai lavori o radical chic come spregiativamente qualcuno ha detto-scritto. Oggi quel direttore si è venuto a trovare al centro di una vicenda tra il paradossale e l’incredibile, vittima chissà di un furto occasionale? premeditato? Non sappiamo, con un ammanco di merce di alcune migliaia di euri ( CD o vinili ? ), accusato di “negligenza”, quindi, licenziato. Una vicenda che sa di oscuro (di complotto?), tutto da chiarire, comunque,triste e malinconica. In questo caso non si tratta del solito,stanco scandalismo dei “padri e figli”, pane quotidiano dell’aberrante politica nazionale, si tratta,invece, di un “figlio” della nostra città, generoso e competente nel suo mestiere, che non ha certo né rubato né bleffato, capace di gestire le risorse umane all’interno dell’esercizio (il personale) e all’esterno (le persone). Rendendosi disponibile per un servizio socialmente utile al consorzio civile. Se di errore di è/si fosse trattato,l’errore umano può comportare delle attenuanti. In attesa di conoscere sviluppi e conseguenze, al momento, esprimiamo la nostra solidarietà auspicando in una risoluzione chiarificatrice o riparatrice. (gmaul)
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