Forte (PD): Incontro con i medici del PPI di Cisterna. Il polo sanitario Cisterna-Cori va valorizzato

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LATINA – Una migliore distribuzione dei servizi e dei presidi sanitari sul territorio, l’informatizzazione della rete sanitaria, attenzione alle professionalità e ai livelli occupazionali, la valorizzazione e razionalizzazione delle strutture in aree come il polo di Cisterna-Cori.

Sono queste alcune delle linee principali di riforma del piano sanitario locale, espresse dal candidato al Consiglio Regionale Enrico Forte, nel corso di un incontro con i medici del Punto di Primo Intervento a Cisterna.
«In questi anni la Regione ha lavorato molto per ridurre il debito della sanità ed uscire dal commissariamento, senza per questo trascurare la stabilizzazione del personale medico e paramedico. – afferma Enrico Forte – Tra le priorità del nostro territorio, è fondamentale ampliare i servizi del poliambulatorio di Cisterna e il potenziamento il CUP. L’ottica deve essere quella di valorizzazione delle professionalità locali e del mantenimento degli ex presidi ospedalieri di Cori e Priverno. Contemporaneamente è necessario inserire nuovi servizi, utili a decongestionare l’ospedale di Latina come ad esempio il post acuzie e la riabilitazione. In particolare, proprio l’attuale ospedale di comunità di Cori può diventare un centro di post–acuzie e riabilitazione, con l’allestimento di sale operatorie per interventi di chirurgia ambulatoriale, affiancate dal servizio di ecografia e da ambulatori specialistici. Tali servizi andranno strutturati con personale sanitario adeguato utilizzando quello esistente e nuovi assunti, con l’intento di offrire prestazioni di buona qualità».

Riguardo al tema della informatizzazione della rete sanitaria, il consigliere Enrico Forte propone tre diversi passaggi: «La messa in rete della Radiologia, Cardiologia, e Laboratorio Analisi. Secondo step: inserimento dei referti ambulatoriali ed ecografici. Terzo step: creazione e messa in rete dei dati clinici di ogni singolo utente creando un report utile per evitare abusi dei servizi sanitari, uniformare gli iter diagnostici – terapeutici, evitando inutili ripetizioni e perdite di tempo in eventuali percorsi clinici sia territoriali che ospedalieri.»


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