Gambogi, pittore “troppo sensibile”

Presentata la mostra a Villa Mimbelli

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LIVORNO – “Raffalello Gambogi, arte e rivelazione” è la nuova mostra presentata a Villa Mimbelli fino al 25 febbraio. L’esposizione è patrocinata dal comune di Livorno e dalla Fondazione Livorno sotto la curatela di Giovanna Bacci di Capaci e la supervisione della cooperativa Itinera. Trentaquattro opere dell’autore morto nel 1943 e ci sarà l’occasione per ammirare anche un gruppo di opere della compagna finlandese del pittore livornese, Elin Danielson, precisamente il 3 dicembre quando verrà presentato ufficialmente il catalogo della mostra negli spazi della Fondazione Livorno in piazza Grande. Il progetto nasce da una collaborazione già attiva da un paio di anni con la città di Volterra Capitale della Cultura, il dipartimento degli uffici disabilità e sociale del comune di Livorno e l’associazione Comunico, ed è affiancato da vari progetti sull’utilità dell’espressione artistica come cura nei riguardi dei problemi cognitivi e mentali sul tema del welfare culturale e dell’arte terapia. Il perché risiede nel vissuto di Gambogi, anima “ipersensibile ed empatica” che più volte nella sua esistenza è stato assediato da questo tipo di problematiche e ricoverato per delle nevrosi depressive presso il nosocomio di Volterra. Gambogi è un altro dei grandi pittori livornesi a cavallo tra 800 e 900 tra la tradizione macchiaiola e impressionista, un contrasto artistico e culturale che è tipico dei tanti artisti livornesi ai vertici della produzione internazionale. Gambogi è uno di questi, con il suo valore artistico umano caratterizzato dalla sofferenza per il disagio mentale e la romantica storia d’amore vissuta con la pittrice finlandese Danielson. Nato dieci anni prima di Modigliani, allievo di Fattori e di Tommasi ebbe grande successo quasi subito dimostrandosi un enfant prodige e ispirandosi al naturalismo francese e agli studi sulla luce. Ha vinto vari premi e partecipato al Club della Bohème a Torre del Lago e nel periodo più felice alla ricerca di conferme per il suo successo, in viaggio conobbe la pittrice finlandese, vivace protagonista di salotti culturali, accanita fumatrice e da subito affascinata da Gambogi. Per amore la pittrice lo seguirà a Livorno nella villa di famiglia ad Antignano. Tra un ricovero e l’altro di Gambogi saranno i tempi delle nevrosi con la Danielson che subì anche un tradimento da parte del pittore livornese e cadde nella piaga dell’alcolismo. Dopo le cure Raffaello Gambogi cambierà il suo modo di dipingere e dai soggetti naturali e campestri passerà ad un’interpretazione più vicina all’impressionismo. Anche durante i ricoveri a Volterra il pittore non smetterà mai di dipingere. Splendidi ad esempio i quadri raffiguranti il Palazzo dei Priori e a Villa Mimbelli si può ammirare anche una riproduzione dell’enorme quadro intitolato “Le Pazze” lungo addirittura 6 metri, sempre realizzato a Volterra, andato però sfortunatamente perduto e distrutto. La mostra aprirà i battenti domani alle 18.

Un quadro di Gambogi raffigurante Palazzo dei Priori
“Le Pazze”

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Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.