Il 10 giugno 1926 Antoni Gaudì, il più importante architetto spagnolo e uno dei più illustri maestri della storia dell’architettura perdeva la vita, proprio davanti alla sua opera più maestosa e ancora incompiuta, la Sagrada Familia.
Oggi , si celebrano i 90 anni dalla sua morte e, la ”strana “ morte fu proprio l’emblema del modo in cui negli ultimi anni conduceva la sua vita. Gaudí ,che in gioventù aveva frequentato teatri, concerti e dibattiti, passò dall’essere un giovane dai gusti culinari raffinati, a trascurare il proprio aspetto personale, mangiare frugalmente e fuggire dalla vita sociale per dedicarsi con fervore crescente a un sentimento mistico e religioso.
Morì investito da un tram , proprio mentre si stava recando alla Sagrada Familia e quando intervennero i soccorsi, tutti pensavano fosse un senzatetto, probabilmente ubriaco. Aveva un aspetto molto malandato quell’uomo che giaceva sotto il tram: la giacca troppo grande, i pantaloni logori, le tasche bucate con delle noci e dell’uva passa all’interno, le gambe fasciate per combattere il freddo, molto magro e pallido. Fu portato in un ospedale per indigenti e passò un giorno prima che qualcuno lo riconoscesse.
Aveva 74 anni quando perse la vita nella sua città, Barcellona, che conserva oggi la sua eredità più preziosa: le grandi opere di architettura.
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