Assemblea al Circolo cittadino di piazza del Popolo di Latina, organizzata dal presidente dell’Ordine degli avvocati, Gianni Lauretti, sull’ufficio del Giudice di Pace per affrontare le gravi carenze di magistrati. Sono intervenuti il neo senatore, Nicola Calandrini, Claudio Moscardelli, Matteo Adinolfi, il sindaco di Latina Damiano Coletta, il primo cittadino di Terracina Nicola Procaccini. Il presidente della Provincia, Carlo Medici, che non è riuscito ad arrivare, ha mandato un messaggio. Un rappresentante del Comune di Aprilia. E poi Roberto Cecere della Cisl di Latina e la Cgil.

Tutti sono concordi sul fatto che il giudice di Pace svolge un’importante funzione per la collettività e ad oggi è quasi completamente bloccato, con 3 magistrati su 15. Uno stallo che non è più accettabile. Tra le sue competenze anche quella della convalida del provvedimento del questore che dispone l’accompagnamento alla frontiera dei cittadini stranieri oggetto di espulsione e poi reati penali quali, lesioni personali, minacce, diffamazioni, danneggiamenti.
Quello di Latina copre 17 Comuni ed una popolazione di 357mila abitanti e 47mila aziende. Nel settore penale sono pendenti 743 procedimenti affidati ad un solo giudice e nel settore civile 2720 casi ordinari, 687 procedimenti di opposizione amministrativa e 2520 ricorsi per decreto ingiuntivo. In totale 5627 procedimenti affidati a due soli giudici. Problemi anche negli uffici di Terracina e Fondi.

“Spogliamoci della casacca politica – ha detto Lauretti, dopo aver esposto tutti i problemi – perché in passato questo ci ha penalizzato come comunità”.

“Il presidente dell’Ordine – ha detto Roberto Cecere della Cisl – ha avuto la sensibilità di organizzare la riunione. Sono convinto sia necessario scegliere degli interlocutori e prendere delle decisioni. Cerchiamo di fare cose concrete, noi siamo pronti a stare al fianco dei lavoratori. Oltre al problema dei magistrati manca anche il personale in tutti uffici e apparati giudiziari: solleciterò per aprire vertenza sugli organici”.

Al termine dell’incontro è stata istituita una commissione straordinaria del consiglio dell’Ordine, formata da 8 membri. E’ necessario proseguire su questa strada, anche perché i 4 magistrati che arriveranno a dare man forte all’ufficio, assicurati dal vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, non potranno prendere servizio se non tra un anno.


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